Dybala vola da Mou: “Che Joya”. Il retroscena della mini-clausola

La notte che ha cambiato il mercato (e la stagione?) della Roma, nella percezione dei tifosi e nella sostanza della squadra, è andata in scena tra domenica e le prime ore di lunedì. Un weekend di fuoco iniziato leggermente in anticipo (venerdì sera), quando l’intermediario De Vecchi ha riallacciato i rapporti con Pinto. Nel momento in cui sono state ridotte le richieste economiche, il gm ha deciso di sedersi al tavolo e giocare la sua partita. Nel frattempo Mourinho – racconta ‘Il Mattino’ – tornava a lavorare ai fianchi l’argentino contattandolo nella giornata di sabato. Domenica sera all’appuntamento con Pinto in un noto ristorante di Torino c’erano l’agente Antun e Novel, responsabile marketing dell’argentino. Non è stato semplice arrivare a dama. Perché la prima proposta giallorossa di 4,5 milioni più 1 milione di bonus non aveva convinto Paulo, trincerato a casa. La seconda richiesta è stata quindi di alzare la parte fissa ma su questo Pinto ha tenuto il punto.

Il terzo affondo ha visto invece il gm venire incontro alle richieste del calciatore, aumentando di 500mila euro l’ingaggio, portandolo complessivamente a 6 milioni. Archiviata abbastanza sorprendentemente la questione commissioni (il club pagherà 4 milioni che saranno elargiti con una forma di dilazione stile Abraham) il nodo sul quale le parti si sono soffermate un po’ più a lungo è stata la clausola rescissoria. Un aspetto non secondario che probabilmente ha frenato il Napoli (che la voleva di 40 milioni) e che ha visto la Roma abile ad approfittarne. Alla fine, dopo il tira e molla (la proposta giallorossa iniziale era di 30), l’argentino ha ottenuto di potersi liberare con 20 milioni (la durata temporale è però limitata). Un’eventuale exit strategy che in queste ore viene offuscata dalla grandezza mediatica, tecnica e commerciale del colpo della famiglia Friedkin.

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