Pellegrini ritrova il Sassuolo e scalpita per una maglia da titolare

Il Mapei Stadium, teatro del prossimo impegno della RomaLorenzo Pellegrini lo conosce fin troppo bene: è stato casa sua per due stagioni, dal 2015 al 2017, per un totale di 54 presenze e 11 gol sotto la guida di Eusebio Di Francesco. Con il tecnico abruzzese, scrive Lorenzo Latini, è tornato a Roma, nell’estate 2017, e da quel momento in poi non si è più mosso, ereditando anche la fascia di capitano della squadra in cui è cresciuto e di cui è da sempre tifoso. Ma con il Sassuolo si è fatto le ossa, consacrandosi sul palcoscenico più importante, compreso quello europeo: in neroverde ha debuttato anche Europa League 2016-17 (5 gare e una rete). Inevitabile quindi che, per il numero 7, quella di domenica sia una sfida dal sapore particolare, nella quale si affrontano il passato e quello che non solo è il suo presente, ma anche il suo futuro. Ma non ci sarà spazio per i ricordi, a Reggio Emilia: dopo l’eliminazione in Coppa Italia, Lorenzo e compagni sono chiamati a rialzarsi immediatamente, altrimenti il rischio è quello di perdere contatto con il treno per l’Europa.

I guai fisici hanno condizionato la fine del 2021 e l’inizio del 2022 di Lorenzo, costretto a saltare per infortuni muscolari sette delle ultime dieci partite disputate dagli uomini di Mourinho. Quando è sceso in campo dall’inizio, però, ha fornito il suo contributo (un gol e 2 assist tra Milan e Juventus); peccato soltanto che non sia bastato alla squadra per evitare due sconfitte. Adesso che il peggio sembra essere alle spalle, il talento di Cinecittà è chiamato a prendere per mano la squadra, da Capitano qual è, esattamente come ha fatto nella prima parte di stagione. Nei primi mesi del 2021-22 è stato proprio lui la luce in campo per la Roma, capace di ispirare i gol dei compagni e, allo stesso tempo, di trovare la via della rete con la continuità che gli era mancata in passato. Ecco perché, contro la sua ex squadra, Lorenzo si candida per tornare a giocare titolare: i 20′ di San Siro gli hanno permesso di riassaporare il campo, ma in Emilia c’è bisogno di lui. A maggior ragione se si tiene conto che Zaniolo è squalificato e che l’assenza di Ibañez lascia immaginare un ritorno al 4-2-3-1. Il numero 7 è pronto quindi a riprendere il suo posto nella zona centrale della trequarti, dove in questa stagione si è esaltato. Un ruolo, questo, che gli aveva già fatto ricoprire Di Francesco proprio ai tempi del Sassuolo (e in seguito alla Roma). La tecnica di “Lollo” è fondamentale per una squadra che, pur tirando molto, fatica a inquadrare lo specchio della porta avversaria; un squadra che, inoltre, spesso manca nell’ultimo passaggio. Con lui in campo è tutta un’altra musica: lo dicono i numeri. E alla sua ex squadra, tra l’altro, ha già segnato due volte.

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