Mourinho: “Felix è convocabile. Sono molto contento di stare a Roma”

Mourinho ha rilasciato delle dichiarazioni nella conferenza stampa della vigilia alla gara contro lo Spezia. Di seguito le sue parole: 

Un ricordo di Thiago Motta? Pensa di confermare la coppia Mayoral-Abraham? 
“La gente pensa che io abbia conosciuto Thiago all’Inter, ma l’ho conosciuto quando era un ragazzino al Barcellona. Ogni tanto mi mandavano ad allenare la primavera e lì l’ho conosciuto. Ho tanti bei ricordi di lui, guardo i miei ex calciatori che hanno scelto questa carriera da allenatore e mi preoccupo di vedere quello che fanno. Ho tanto affetto per lui. Su Borja e Tammy. Hanno giocato bene a Sofia, ci mancano Zaniolo, Pellegrini, El Shaarawy e Perez e sono un’opzione, ma possono giocare anche Shomurodov e Felix. Abbiamo delle opzioni lì. Sono contento perché hanno segnato, spesso per un attaccante non basta giocare bene per l’opinione pubblica e i numeri sono importanti. Per Tammy e Borja segnare ha dato fiducia”.

Come cambia il gioco di Abraham a seconda della punta che ha vicino?
“Shomurodov è più un giocatore di corsa e di profondità e mobilità, Mayoral è più un giocatore di palla, è pericoloso in area. In relazione a Tammy, non cambia molto giocare con uno o con l’altro, ha il suo profilo di gioco con palla o senza. Per Tammy non cambia tanto”. 

Un ricambio per Karsdorp e Vina?
“È veramente difficile. In questo momento non ci sono molte possibilità di giocare a quattro in difesa perché davanti non abbiamo né Zaniolo né El Shaarawy né Perez, Shomurodov può giocare sulla fascia ma non è il suo ruolo. Non ci sono tante soluzioni, veramente è cosi”. 

Sul mercato il centrocampista rimane la priorità o serve altro?
“Innanzitutto voglio chiarire una volta in più che io non sono dispiaciuto del nostro mercato estivo, perché ripeto è stato un mercato di reazione ai nostri problemi. Non è che il club non mi ha voluto dare il giocatore di centrocampo, che avevo individuato come necessità della squadra, non è che io ho litigato con la società perché io volevo e la proprietà non voleva. Il nostro mercato è stato reattivo. Mi dispiace ovviamente perché voglio sempre la miglior rosa possibile per competere per le cose più importanti, ma ho capito dall’inizio le difficoltà. A gennaio vogliamo tutti fare qualcosa, ma qualcosa non è un investimento pazzesco, non sarà un investimento grosso come quelli delle finestre di mercato estive. Se qualcosa si potrà fare, sarà per dare equilibrio alla rosa. In questo senso, una volta in più, siamo tutti e tre, proprietà direttore e allenatore, sulla stessa linea. Non c’è divergenza di opinione. Vediamo se d’accordo con le mie idee e con le possibilità possiamo fare qualcosa per la seconda parte di stagione. Importante coprire tutti i ruoli dove abbiamo delle limitazioni. Quando guardi la nostra rosa ti spaventi un po’ perché mancano tanti giocatori. Ma se aggiungi 2-3 giocatori alla rosa normale, la rosa è equilibrata. Abbiamo tre partite da giocare prima di gennaio. Cerchiamo di fare più punti possibile. 

Questo modulo quindi rimane una soluzione provvisoria? Felix è convocabile?
“”Si. Si è allenato con noi tre giorni e sarà convocato. A me piace la cultura tattica, penso che il tempo aiuta a costruirla e ad avere una squadra adatta e preparata a giocare in diversi modi. Chiaramente una cosa è ciò che piace di più a me e cosa è più adatto alle caratteristiche dei giocatori. Io sono perfettamente aperto a fare il possibile per cercare il meglio dai giocatori. Coi giocatori giusti, non mi dispiace per niente giocare a tre, anche perché siamo in un campionato dove le più forti giocano a tre e le meno forti a cinque. Quello che mi dispiace è che nei primi sei mesi di un progetto è non aver potuto costruire e dare solidità per delle emergenze e ogni settimana andiamo a saltare in funzione delle emergenze che abbiamo. A me piacerebbe avere un gruppo senza mai infortuni o cartellini. In questo momento dobbiamo cambiare di settimana in settimana e non riusciamo a dare solidità al percorso di crescita. Se giochi a tre ci sono delle dinamiche, se giochi a cinque ci sono altre dinamiche per i giocatori di centrocampo. E invece di dare solidità al percorso di costruzione si cerca qualcosa di emergenza in funzione dei giocatori che hai. Ma stiamo parlando di questo perché tu hai fatto la domanda, se non me la fai non ne vale la pena piangere tanto. Ora pensiamo a queste tre partite e poi molti giocatori come Pellegrini, El Shaarawy e altri torneranno verso gennaio”. 

Come si fa a migliorare l’aspetto mentale delle seconde linee?
“Dipende dal profilo di quello che tu chiami seconde linee. Se la seconda linea è gente giovane, senza esperienza, gente che non è ancora preparata ad assumersi le responsabilità, quello che si deve fare è lavorare e aspettare e concentrarsi sui problemi dove solo l’esperienza aiuta. Quando si parla di esperienza si parla di sbagliare. Se la seconda linea è un giocatore esperto, che può essere titolare e non vuole stare in panchina, è un profilo diverso. Noi in questo momento il profilo che abbiamo in panchina è quello di molti giocatori giovani in panchina, giocatori che lo scorso anno giocavano in Primavera, come Bove, che è un campionato, quello Primavera, di livello molto basso e non prepara i giocatori a entrare direttamente in una squadra di Serie A. E’ un campionato di livello basso se lo si paragona in livelli di campionati dove giocano squadre più forti del Portogallo o dell’Inghilterra. Sono giocatori di talento ma devono migliorare. Per esempio il secondo gol a Sofia il modo come Darboe, e non è una critica, perde la palla non è un errore di qualità, ma di inesperienza. Se l’uomo ha esperienza mai perde quel duello. Io anche vorrei guardare in panchina come Simone Inzaghi può guardare Correa, Vidal, Darmian, Ranocchia, ma è una realtà diversa e mi fa piacere lavorare con loro, la realtà è questa. Non è una critica. Coi giovani si può solo lavorare, aspettare che il tempo passi e l’esperienza cresca, accettare gli errori come parte del processo di crescita ed è così. Magari tu paghi con risultato e sofferenza come a Sofia, dove un 3-0 diventa un 3-2. La cosa che voglio chiarire per la centesima volta è che piacerebbe lottare per altri obiettivi, ma sono molto contento di stare qui, sono molto contento di stare nella Roma, in un progetto diverso dagli altri che ho avuto in carriera, ma sono molto molto molto contento. Sono qui con tutto quello che ho, in questa sfida difficile ma sono contento”.

Come si spiegano le tante ammonizioni dei giocatori della Roma?
“Meglio parlare di un’altra statistica: siamo la squadra di Serie A con più tiri in porta. Meglio così, almeno non dico niente di quello che non dovrei dire”.

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