Mourinho: “Domani una finale, Zaniolo titolare. Veretout: “Giochiamo la Conference per vincerla, a partire da domani.

Alla vigilia di Roma-Zorya, gara valida per i gironi di Conference League, José Mourinho è intervenuto dalla sala stampa del “Fulvio Bernardini” di Trigoria, accompagnato dal centrocampista Jordan Veretout. Queste le sue parole:

L’intervento di Mourinho

Il girone si è complicato. Qual è il significato di questo match per voi? “Molto oggettivo: se vinciamo siamo dentro, se perdiamo siamo fuori. Un pareggio lascia la qualificazione aperta e il destino nelle nostre mani, dovremmo poi vincere in Bulgaria. Ma con una vittoria siamo dentro e con una sconfitta siamo fuori. Cosa significa? È una finale sia per noi che per loro. È un match importante. Sarà dura per noi fare per tanti mesi sia il campionato che la Conference, ma è un “problema” che vogliamo avere. Per questo domani ce la metteremo tutta e proveremo a vincere”.

Cosa si aspetta domani da Zaniolo? “Non mi aspetto nulla di particolare dalla partita di Zaniolo. Mi aspetto tutto dalla partita della squadra. Come squadra abbiamo vinto e bene a Genova, ed è come squadra che dobbiamo giocare e fare tutto per vincere. Non mi aspetto nulla di diverso da lui rispetto a quello che mi aspetto dagli altri. Gli ho detto che per il modo in cui ha festeggiato a Genova pur non giocando un minuto, per me è come se avesse giocato tutta la partita. Mi aspetto un giocatore di squadra, ma nulla da Zaniolo come individuale”.

Rui Patricio giocherà anche domani? “Sì. Non è Rui che è tra i migliori del campionato, siamo noi che nonostante i tre gol incassati a Verona e Venezia come squadra riusciamo a stare tra quelle con le migliori prestazioni difensive. Poi dipende dalla situazione. Fuzato sta lavorando in maniera fantastica, se deve giocare una partita in Serie A o in Conference League non sarà un problema per me, non passerò notte la notte prima della partita senza dormire. Ho fiducia totale in lui, ma giocherà Rui domani”.

È soddisfatto di Abraham? “Sono contento. Ovviamente quando sei attaccante di una squadra che crea tanto e ha una filosofia offensiva, di solito puoi segnare di più. Ma lavora tanto per la squadra e aiuta tanto nella costruzione, per me non è un problema. Sono contento di lui. È un giocatore di squadra, fa i movimenti offensivi su cui lavoriamo, anche difensivamente, nel modo di pressare. È un giocatore di squadra, ha imparato ad avere un’altra dimensione come giocatore di squadra che magari non aveva prima. Sono contento. Penso che presto o tardi arriveranno più gol e a quel punto avrà tutto: il lavoro di squadra e la situazione individuale. Non sono preoccupato. Ha avuto un piccolo calo dopo un inizio molto forte, che ha colpito noi e i tifosi, ma è assolutamente normale. L’infortunio che avuto in Inghilterra e qua l’ha limitato per due o tre partite. Ma sono contento. Domani giocano lui, Zaniolo e Rui Patricio. Ora ve ne mancano otto”.

La difesa a tre era limitata all’emergenza o si ripeterà ora che ci sono anche Vina e Calafiori? “Non mi piace giocare a cinque. Una cosa è giocare a tre, un’altra a cinque. Abbiamo perso tutti i terzini sinistri e in quel momento abbiamo giocato a tre, con El Shaarawy che non è un terzino e non fa giocare la squadra a cinque. Abbiamo trovato questa soluzione che è andata secondo me molto bene a livello di gioco, e male a livello di risultato a Venezia ma bene a Genova. La rosa non è costruita per giocare a tre. Quando la rosa è costruita per giocare a tre non hai solo quattro centrali, non hai tante ali offensive come Zaniolo, Perez, Zalewski, El Shaarawy, Mkhitaryan, perché hai bisogno di giocatori diversi. La verità è che però ci abbiamo giocato, i giocatori hanno fatto uno sforzo per adattarsi. Non è una dinamica di gioco buona per tutti, per qualcuno è anche un modulo molto adatto. Deve restare “in tasca” come un’opzione, ma quando avremo recuperato tutti l’obiettivo sarà tornare al modulo che volevamo sviluppare (il 4-2-3-1, ndc). Questa di solito è una cosa che arriva con anni di lavoro, quando conosci bene i giocatori e i giocatori conoscono bene la dinamica di un modulo. Poi se ne può sviluppare un altro. A causa dell’emergenza siamo stati costretti a sviluppare questo e sono contento perché lo vedo bene. Per El Shaarawy per esempio è più facile fare l’ala nel 4-3-3 e più difficile fare questo sistema, per qualcun altro è più facile. Cercheremo equilibrio. Domani con la difesa a tre? Vi dico un altro giocatore ma non il sistema: Veretout”.

Sulle condizioni di Vina e Calafiori e sulla possibilità che giochino domani. “Si sono allenati con la squadra, ora avremo una riunione con lo “Sport science”, il dipartimento medico e il preparatore per decidere, come abbiamo fatto con Smalling per Genova. Oggi pomeriggio faremo lo stesso. Si sono allenati con la squadra, è possibile che giochino”.

Lei ha detto che non è la stagione per attaccare gli obiettivi e che adesso ha capito più cose rispetto a due o tre mesi fa. Cos’è che ha capito? “Conosco meglio i miei giocatori. Per questo, per esempio, El Shaarawy sta giocando in questa posizione e mi sembrava impossibile. Dopo la Cina ha avuto problemi di alti e bassi, problemi fisici, problemi di adattamento all’intensità di gioco alta. Magari dopo la Cina gli è mancata continuità. Pensavo fosse un giocatore di qualità e offensivo, ma adatto a giocare una partita e quella dopo magari restare in panchina ed entrare. Ha avuto un evoluzione, ora gioca novanta minuti e salva anche i gol a due metri dalla linea come è successo a Genova. Questo è un El Shaarawy che non conoscevo. Ci sono giocatori che conosco, ma poi imparo da loro sulle caratteristiche che hanno, i ruoli che possono fare, come si possono sviluppare. A volte ci si mettono tre, quattro o cinque mesi, altre volte anni. E dopo anni ancora si trovano novità sui giocatori”.

Ci può parlare della partita di domani? Come si prepara una partita contro una squadra sconosciuta come lo Zorya? “Lo Zorya non è sconosciuto. Può esserlo fino al momento in cui lo affrontiamo, poi non lo è più. Analizziamo tutto il possibile. Abbiamo visto tante partite partite di campionato, tutte quelle della Conference League e conosciamo giocatori, allenatore e dinamica di squadra. Non si vince senza rispettare questi avversari, senza lavorarci nel modo normale”.

Mentre lascia la sala stampa gli chiedono il quinto titolare e Mourinho risponde: “Mancini”

L’intervento di Veretout:

Come state vivendo la partita?
“Sappiamo che è molto importante per noi, giochiamo la Conference per vincere e perdere domani significa che siamo fuori. Giochiamo come fosse una finale con entusiasmo per vincere la partita”.

Quando sei arrivato qui il tuo obiettivo era riconquistare la Nazionale e ci sei riuscito. Qual è il tuo obiettivo e hai intenzione di rinnovare con la Roma?
“Il primo obiettivo è fare grandi cose con la Roma e andare in Nazionale. Sono contento di andare in Nazionale, adesso voglio vincere qualcosa anche con la Roma e arrivare il più in alto possibile. Il mio procuratore e il direttore parlano, la società sa cosa devo fare, io sono romanista e voglio rimanere qua”.

Con questo nuovo sistema di gioco hai quasi giocato da regista. Come ti trovi a fare la prima impostazione, a giocare quasi a 3? È una posizione su cui state lavorando?
“Mi trovo bene, l’ho fatto a Firenze un anno. Posso giocare e mi piace giocare anche mezzala perché posso andare più avanti, fare la differenza e andare in profondità. Ma anche giocare mediano mi piace: tocco la palla sempre, aiuto la difesa. Faccio il ruolo che il mister mi chiede e se mi chiede di fare il mediano lo faccio”.

Domenica per squalifica salterai la prima partita di campionato. Il fatto di giocare tutte le partite può essere un handicap per voi a centrocampo?
“Ho iniziato bene il campionato, nell’ultimo mese non ho giocato come prima ma è difficile giocare tutte le partite. Certamente come giocatori vogliamo giocarle tutte. Adesso ho recuperato molto bene e sto fisicamente molto meglio di un mese fa. Mi dispiace non giocare domenica, ma pensiamo alla partita di domani e poi ci sarà un piccolo riposo per me e a seguire il Bologna. Mi dispiace non aiutare la squadra domenica, ma siamo concentrati su domani che è una finale per noi e vogliamo fare una grande partita”.

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