Il problema della Roma si è spostato sulle fasce

Gli esterni sono cinque e quindi anche troppi, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Vediamoli singolarmente. Uno, Karsdorp, ha vissuto l’estate con la valigia in mano e ancora oggi non l’ha svuotata. Il paradosso è che al momento, prorpio Rick resta, per caratteristiche, l’esterno destro più affidabile, per corsa, per capacità di andare in profondità e nell’uno contro uno. E sappiamo come in un 3-5-2, all’esterno tuttafascia, questo si chiede. Caratteristiche/capacità non riscontrabili in Celik ad esempio, ma che si erano invece intraviste in Kristensen, che però alla “prima” con la Salernitana ha deluso. A sinistra c’è un giovane talento come Zalewski, che l’altro ieri ha sprintato quando è stato chiamato in causa, e Spinazzola (contratto in scadenza e ipotesi di addio ancora in piedi), che non ha ancora ritrovato la vena di un tempo ma che in teoria è l’esterno ideale. Domenica è uscito tra i fischi dell’Olimpico.

E’ chiaro che il tempo per esprimersi al meglio va dato a tutti, ma è vero che se queste sono le premesse la soluzione non è in casa. La Roma avrebbe preso un esterno solo in caso di cessione di un altro: di Spina abbiamo detto, su Celik su era affacciato il Fenerbahçe e su Karsdorp, nessuno si è fatto avanti in maniera concreta.

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