Campi da padel, bistrot e un asilo: un diamante per 61mila cuori

È pronto il piano economico e finanziario per la realizzazione dello stadio di Pietralata. Dal corposo documento di 113 pagine che porta lo stemma dell’A.S. Roma, riporta Il Tempo, emerge il costo astronomico di cui si farà carico il club per realizzare l’opera, coni suoi annessi e connessi: oltre mezzo miliardo di euro, precisamente 582,1 milioni. Un fabbisogno a cui si prevede di far fronte grazie a quasi 340 milioni di finanziamenti bancari. I numeri del futuro stadio sono messi in fila.

Lo stadio alla fine dovrebbe ospitare esattamente 61.891 spettatori. Ci sarà la riproposizione uno a uno della curva Sud per venire incontro agli abbonati. Ma pure 3.062 posti riservati agli ospiti. Il parco in cui verrà calato l’impianto è di 140 mila metri quadri. Ce ne sarà anche un secondo da 47 mila metri quadri con giochi per bambini, un anfiteatro all’aperto e un centro sportivo con 5 campi da tennis, altrettanti da padel, 3 da basket e 3 da calcetto. Per raggiungerli la Roma vuole realizzare 4.044 posti auto e 10 mila stalli per bici e moto.

Tornano dentro lo stadio, ad attendere i tifosi ci sarà un museo a tinte giallorosse, un negozio per comprare la maglia del giocatore preferito, il Bar dello Sport e il Bar del tifoso. I tifosi vip avranno 5.500 posti nelle skybox, nelle terrazze e nei box a bordo campo oltre che l’accesso garantito a un ristorante gourmet e sale con buffet incluso. Potranno anche sperimentare la zona tunnel con pareti che consentiranno di sbirciare i giocatori prima dell’ingresso in campo. Per tutti gli altri ecco chioschi e una passeggiata all’insegna del food, oltre che una palestra, un asilo e un corner per gli eSports (videogiochi, Fifa in testa).

Ultimo focus sui trasporti. I ponti ciclopedonali saranno tre: uno da via Livorno, uno dalla stazione Tiburtina e l’ultimo per collegare l’ospedale Pertini all’area dello stadio e ai parcheggi di cui pazienti potranno usufruire durante la settimana.

Secondo il club, l’opera avrà un impatto positivo per la Città Eterna (ma anche per la Regione e per la nazione intera) quantificato in circa quattro miliardi in dieci anni. In cambio, chiede a Roma Capitale la concessione del diritto di superficie per novant’anni. Ma il Comune potrà contare anche sulla realizzazione, nel quartiere, di 13 milioni di opere di urbanizzazione a scomputo (rete ciclopedonale; modifiche e integrazioni alla viabilità per l’accesso allo stadio e una nuova pista ciclabile) e di 16,7 milioni in opere pubbliche. Previsioni, queste, che dovranno tuttavia essere valutate e concordate con il Campidoglio al momento di scrivere la convenzione per l’area. L’impatto dovrebbe essere particolarmente positivo anche sulla rivalutazione del mercato immobiliare e sul fronte occupazionale, con 2500 posti di lavoro in più in dieci anni. Capitolo a parte per tasse e tributi.

I giallorossi contano di versare nelle casse del Comune 600mila euro di Imu a partire dal terzo anno di piano e 700mila di Tari, che dovrebbero arrivare a 800mila dopo sette anni. A queste voci si aggiungerebbe un canone di gestione pari a 200mila euro, sempre dal terzo anno in poi. Costi che la società conta di poter sostenere agevolmente. Anche perché sono ben inferiori rispetto ai flussi di cassa attesi: solo nei primi dodici mesi di attività il ricavo netto è stimato in 51,7 milioni, arrivando a sfiorare i 70 nove anni dopo.

(roma.repubblica.it)

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