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Joya a sprazzi e quel palo che emoziona

È al minuto 35 del primo tempo che, scrive Il Corriere dello Sport,M. Gallo, immaginiamo Mourinho abbozzare un sorriso dietro l’apparente maschera di cera. Proprio di fronte alle panchine, Paulo Dybala rincorre e scalcia un avversario pur di non farlo passare sulla trequarti. Riuscendoci peraltro. Se conosciamo un minimo il tecnico di Setubal, è quello il momento in cui avrà pensato che la cura portoghese riuscirà anche con l’argentino. Non a caso gli ha fatto giocare 88 minuti.

Quello di Dybala è stato un esordio all’altezza delle aspettative. Tocchi, visione, idee, squarci di gioco, e quell’intesa con Abraham e Zaniolo che può scatenare i desideri più proibiti. La prima dell’argentino in Serie A con la maglia della Roma è un concentrato di attesa ed emozioni. Gli occhi sono tutti per lui. O quasi. È la ciliegina sulla torta di una squadra dei sogni, anche se Mourinho gioca comprensibilmente a fare il pompiere.

Il Dybala romanista gioca con la sicurezza di chi è consapevole. È un emotivo, come ha rivelato Tiago Pinto. Ma non al punto di avere la fregola di dover dimostrare. Uno dei primi palloni arriva dalle sue parti, lo lascia scorrere. Poi si esibisce in una scivolata, giusto per capire che fa sul serio.

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