Lima: “Roma, vai avanti così. Mou sa come vincere”

Francisco Govinho Lima è arrivato nella Roma Campione d’Italia e ci è rimasto fino al 2004 totalizzando 131 presenze tra campionato, Coppa Italia, Champions League e Coppa Uefa: non ha mai giocato così a lungo in nessun altro club. Solo tre stagioni per legarsi fortemente a Roma e ai colori giallorossi e sui suoi social non mancano mai i post con un «Forza Roma» o di ringraziamento ai tifosi. Era un centrocampista di fisico e corsa, caratteristiche che ci ha detto di non vedere allo stesso modo in tanti “colleghi” di oggi.

Cosa pensi dei centrocampisti negli ultimi anni?
«È cambiato tanto il modo in cui si gioca. Prima in ogni squadra c’erano sempre uno o due giocatori che correvano tanto, marcavano duro e pressavano da tutte le parti. Ora cercano tutti anche di andare nello spazio o sfruttare la profondità, non ci sono più tanti calciatori che stanno davanti alla difesa con la grinta che avevo io o come Gattuso nel Milan, Davids quando giocava nella Juventus, Tommasi e diversi altri. Adesso pensano tutti tanto a cercare di fare gol».

Ti rivedi in qualcuno in particolare?
«Ora come ora non direi. Uno che mi piace come gioca è Tonali del Milan. Lui a centrocampo fa un buon lavoro, in mediana dà un ottimo apporto anche dal punto di vista fisico e può essere schierato in posizioni diverse».

Un parere sulla stagione della Roma?
«Io la seguo ancora e ho visto alcune delle partite. Sappiamo tutti che molto merito del trionfo in Europa va a Mourinho, la Roma ha vinto grazie a lui. Ha saputo trasmettere la grinta giusta ai giocatori che hanno saputo anche affrontare delle assenze e delle difficoltà. Il portoghese ha saputo gestire bene la situazione prendendo le decisioni giuste per il bene della squadra. Non va dimenticato che oggettivamente aveva pure una rosa di livello più basso rispetto a diverse altre. Hanno fatto una buona stagione e la coppa li ha premiati».

Può essere un punto di partenza? Si può aprire un ciclo?
«Secondo me sì. La piazza di Roma non è facile, chi vuole giocare in giallorosso deve essere pronto a dare tutto e farlo a grande ritmo. Per questo Mourinho è stato bravo, è abituato a lavorare bene, sa come si fa a certi livelli e ha rafforzato il legame con la città, i tifosi e la società che è una cosa molto importante. Ora però per andare avanti la squadra si deve rinforzare».

E come?
«Penso che serva almeno un rinforzo a centrocampo e in difesa, ma secondo me serve anche un attaccante. Sì, c’è Abraham che ha fatto bene ma non può giocare tutte le partite e allo stesso livello. Se ripenso alla Roma in cui giocavo io c’erano Batistuta, Cassano, Montella e Delvecchio. Avevi alternative ogni domenica in base alle necessità o anche per risparmiare le forze. Giocando tre competizioni insieme devi rinforzarti».

Hai visto le immagini della festa post Conference League?
«Sì ne ho viste un po’. Ricordo anche la gioia di quando abbiamo vinto la Supercoppa. Queste sono cose che fanno sempre bene».

Ti senti ancora con i tuoi ex compagni romanisti?
«Certo. Parliamo spesso, ci vediamo, magari organizziamo delle partite. In questi giorni sono stato a Roma ho incontrato Aldair e altri ex compagni».

Il giallorosso ha significato qualcosa di particolare per te?
«La Roma è nel mio cuore, gran parte della mia carriera è stata in giallorosso. È la squadra in cui ho vinto delle cose importanti. Non è facile giocarci e non è stato facile entrare nella squadra che aveva vinto lo Scudetto con tanti campioni. Quando sono arrivato ho avuto la grande fortuna di giocare con mister Capello che mi mandava in campo tutte le partite, mi voleva bene e io facevo quello che lui mi chiedeva per la squadra. Non ero un campione come altri ma insieme a quella squadra anche io ho scritto la storia».

Nella Roma di oggi c’è qualcuno che ti piace?
«Oggi mi piacciono i terzini ma soprattutto Pellegrini che fa delle belle cose e da capitano sta acquisendo esperienza. Ci sono diversi giocatori bravi, c’è Zaniolo che è tornato bene, peccato per tutti gli infortuni che ha avuto ma ha tanta strada davanti con tanto lavoro da fare».

Tu stai facendo l’allenatore?
«Io ho la mia scuola calcio a Lecce affiliata all’Udinese, alleno i ragazzi lì. Stiamo portando avanti un bel lavoro insieme e vediamo come andrà anche il prossimo anno».

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