Dino Viola, il Re dello Stadio Olimpico

Il sogno si avvera il 16 maggio 1979 quando Dino Viola acquisisce il pacchetto di maggioranza della AS Roma insieme al socio e amico d’infanzia Antonio Cacciavillani, diventando presidente al posto di Anzalone. Freddo per natura, Viola è serio e diligente: entra in sede la mattina presto e ne esce la sera, se non a notte inoltrata. Imprenditore dinamico e lavoratore, non ha un attimo di pace. Per dedicarsi a tempo pieno alla squadra dà in gestione la sua azienda di macchinari di precisione per attrezzature militari che ha a Castelfranco Veneto sin dal 1948. Il giorno dopo l’insediamento, nel pomeriggio, gli squilla il telefono di casa, Dino risponde e dall’altra parte Liedholm, fresco campione d’Italia con il AC Milan: gli annuncia che vuole accettare la proposta di tornare a guidare la Roma, cosa di cui avevano parlato mesi prima. Lo svedese firma un contratto triennale e così inizia una splendida avventura. In quel ’79 torna Bruno Conti dal Genoa CFC, il “bimbo” Carlo Ancelotti viene preso dal Parma Calcio 1913 (per 300 milioni più le comproprietà di Casaroli e Zaninelli), altri acquisti sono gli esperti Romeo Benetti e Maurizio Turone.

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