Gli indimenticabili numeri 10 della Roma

Quando si parla di numero 10 della Roma non si può che pensare al capitano, al “pupone”, al “bimbo de oroFrancesco Totti. 25 anni di carriera costellata di giocate uniche, numeri da grande campione e un attaccamento morboso alla squadra capitolina che lo hanno incorniciato nell’olimpo dei giocatori romanisti, e non solo.

Numeri impressionanti per il giocatore nato a Porta Metronia. Campione d’Italia nel 200/2001, Campione del Mondo nel 2006, capocannoniere della serie A nel 2006/07, vincitore della scarpa d’oro nel 2007, calciatore più anziano ad aver segnato in Champions League nel 2014 e tanti altri riconoscimenti hanno fatto sì che, dopo cinque anni dal suo ritiro, la maglia numero 10 sia ancora senza un proprietario.

Un onere e un onore che il recente capitano non intende sobbarcarsi (Lorenzo Pellegrini ha scelto di indossare il numero 7) e che i nuovi acquisti hanno paura di affrontare (Abraham ha preso il 9, Matic il numero 8, Wijnaldum il 25 e Paulo Dybala, che ha indossato il numero 10 per cinque stagioni con la Juventus, ha evitato scegliendo il 21).

Chissà quanto ancora dovranno aspettare i tifosi giallorossi per vedere arrivare un campione degno di indossare il famigerato numero 10? Nel frattempo si consolano con un mercato di rilievo e prestazioni altalenanti in Coppa Uefa e campionato. Ma i giallorossi oggi possono puntare allo scudetto? Secondo i bookmaker le possibilità sono molto basse, con una quota di 12 volte la posta, sono circa l’8%. In ogni caso, per scommettere sui prossimi match della Roma, tornano utili i bonus di benvenuto offerti dai siti scommesse.

Una curiosità in merito alle maglie: sapevate che i giocatori hanno potuto scegliere il numero dall’1 al 99 e avere il nome scritto solo a partire dal ‘95? Ripercorriamo dunque i numeri 10 più famosi della Roma e anche quelli che meno ci si aspetterebbe.

Francesco Totti (1992 – 2017)

C’è poco altro da aggiungere. Il giocatore simbolo per eccellenza della Roma ha vestito in modo continuativo la maglia numero 10 per quasi 20 anni. Anche se l’esordio in serie A, a soli 16 anni, lo fece con la maglia numero 16. Poi cambiò ogni anno: prima l’11, poi il 20, il 15, il 17 ed infine il 10. Il motivo? Le precedenze gerarchiche che un ragazzo all’esordio deve rispettare.

E se alcune sembrano giustificate, come quella di Daniel Fonseca nella stagione ‘96/97, altre sembrano abbastanza improbabili, come quella di Luigi Di Biagio (‘95/96). Ma se c’è un giocatore che ha giocato insieme a Francesco Totti, meritando giustamente il numero 10 e la fascia di capitano, quello è Giuseppe Giannini.

Giuseppe Giannini (1981 – 1996)

Il principe Giuseppe Giannini ha vestito la maglia della Roma per 15 anni, portando la numero 10 per undici stagioni. Capitano e rigorista, ha collezionato 318 presenza in maglia giallorossa segnando un totale di 49 reti ed entrando di diritto nella Hall of Fame di tutti i tempi della squadra capitolina.

È stato un numero 10 atipico per la nostra epoca, abituati a vedere il numero sulle spalle degli attaccanti o dei fantasisti. Giannini ha giocato a tutto campo, alternando l’estro dietro le punte alla regia del centrocampo. Considerato da molti uno dei migliori playmaker degli anni ‘80. Diverse le presenze in Nazionale, con la quale arrivò terzo nei mondiali di Italia 90. Chiuderà la carriera a Lecce, nel 1999.

Carlo Ancelotti (1979 – 1987)

Carletto Ancelotti per i più giovani è soprattutto il grande allenatore del Real Madrid, recente vincitore della Champions League. Ma quelli che hanno qualche anno in più si ricorderanno di Ancelotti come il centrocampista della Roma prima, e del Milan poi.

Passato ai colori giallorossi nel 1979, ha collezionato 171 presenze, 12 reti, è stato capitano, ha vinto uno storico campionato e quattro coppe Italia. Perlopiù impiegato come regista, ha vestito la numero 10 a fasi alterne, passando per la numero 7, la numero 4, la 13, la 14 ed anche il 9 e l’11.

Agostino di Bartolomei (1972 – 1984)

Chiudiamo con Agostino di Bartolomei, nato a Roma l’8 aprile 1955. Anche per lui la numero 10 suona strana, ma non troppo. Nel corso della sua carriera ha ricoperto infatti anche il ruolo di difensore centrale, nonostante si sia espresso al meglio davanti la difesa, nel ruolo di regista. Fu il capitano della Roma, con cui vinse Campionato e 3 coppe Italia.

Giocò un totale di 308 gare con la Roma, di cui 146 con la fascia da capitano, realizzando 66 reti. Storica la finale contro il Liverpool persa ai rigori. La numero 10 non fu proprio la maglia di Agostino, poiché la indossò solo in quattro occasioni, ma la peculiarità della sua alternanza fu che la indossò nella prima e nell’ultima stagione in maglia giallorossa.

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