Fattore Olimpico, Mourinho vuole tutto

Al massimo della forza mentale nel momento in cui si decide tutto si legge su Il Tempo. La Roma sta mostrando la sua migliore versione nel rush finale della stagione e vuole mettere le mani su due obiettivi. Quinto posto in campionato e, soprattutto, un trofeo: la Conference League adesso non è un sogno ma un obiettivo concreto. Il piano di Mourinho, passato per fasi iniziali complicate, si sta rivelando efficace. Ed è lui prima di chiunque altro dentro la Roma a fiutare l’occasione enorme. Un allenatore che, più di ogni collega, si annoia ad allenare la squadra durante le amichevoli e si esalta ad aprile-maggio, quando la pressione si alza e lui si sente a suo agio. A Leicester il tecnico portoghese aveva una serenità diversa rispetto a tanti altri. Si respirava tensione e concentrazione nella squadra e nello staff, lui sfoggiava invece la serenità tipica dell’uomo navigato. Sorrisi a poche ore del match fuori dallo stadio, saluti agli amici, autografi e selfie concessi a un gruppetto di un centinaio di fan che lo aspettavano fuori dal King Power Stadium a fine match: romanisti, interisti, inglesi, tutti impazziti per uno scatto con Mou. “Giovedì sarà come una finale a Roma – ha detto Mourinho nel post-partita di Leicester – per loro non fa differenza giocare in casa o fuori, per noi sì: avremo i nostri 70mila tifosi a spingerci e se ci fossero stati posti sarebbero venuti in 300mila”. Per la semifinale di ritorno lo stadio è sold-out dal primo giorno di vendita dei biglietti, in realtà ci saranno in tutto circa 62mila spettatori, compresi i 3500 inglesi in arrivo.

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