Una Roma da 10. Mkhitaryan decisivo e Mourinho allunga la serie positiva

Gli effetti benefici del derby si estendono a due settimane e ventiquattro ore di distanza. La Roma, scrive La Gazzetta dello Sport, A. Frosio, confermata nell’undici pre-sosta, torna davanti alla Lazio e prosegue la sua corsa. Ora mette a distanza anche l’Atalanta e la sua classifica con l’asterisco della partita da recuperare. Questo significa il decimo risultato utile consecutivo, con la quarta vittoria nelle ultime cinque (e stesso numero di partite senza gol subiti), la sesta della striscia, in un 2022 che era iniziato malissimo (due sconfitte consecutive) e che invece sta portando a galla il lavoro di José Mourinho. 

L’1-0 di Marassi, firmato da Henrikh Mkhitaryan, arriva con l’unico tiro giallorosso nello specchio della porta, peraltro da distanza ravvicinatissima, chiara espressione del pragmatismo mourinhano. Se non fosse che la rete del successo matura come non ci si aspetterebbe dalla squadra di un tecnico troppo in fretta considerato “indietro” rispetto all’evoluzione del gioco. Costruzione da dietro? Mourinho? Sì, esattamente.

Di più: l’azione che porta al gol di Mkhitaryan è spettacolare nel suo sviluppo, passa da Rui Patricio, dai centrali difensivi, va in verticale da Cristante all’armeno, vola a sinistra verso Pellegrini, in profondità per Zalewski con palla a rimorchio. Ci sono tutti i concetti da accreditare a… Guardiola, e invece è Mou-style: l’epilogo ideale sarebbe la chiusura in rete di Abraham appostato sul secondo palo, solo una stoppata di Thorsby impedisce all’inglese di segnare, ma la rete si gonfia ugualmente con l’irruzione di Mkhitaryan che aveva toccato il pallone precedente sessanta metri più indietro.

La bellezza della costruzione risalta ancora di più in un primo tempo in cui non si è giocato male. Dopo il gol, arriva immediata l’occasione del raddoppio, un regalo di Bereszynski che Abraham, eroe del derby, spreca in modo affrettato davanti a Audero. Per Mourinho resta la lucidità di Cristante e l’incisività di Mkhitaryan, che dà ad Abraham l’unica chance romanista della ripresa (deviazione di Colley).

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