Pellegrini gol e show come mai in passato: ora è caccia al record

Che fosse una stagione speciale per lui lo si era capito già nei primi mesi, quando Lorenzo Pellegrini segnò subito 4 reti nelle prime 6 partite dell’era-Mourinho, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport Tanto che l’allenatore portoghese poco dopo arrivò a dire chese avessi a disposizione tre Pellegrini li manderei sempre tutti e tre in campoIl massimo della stima che un giocatore può avere dal suo allenatore, parole che suonano come celestiali per le orecchie di chiunque, figuriamoci per uno che punta a diventare la nuova bandiera giallorossa. E se in assoluto la stagione di Pellegrini qualche passaggio a vuoto lo ha vissuto (un po’ a causa degli infortuni, un po’ per la recente delusione azzurra e la mancata qualificazione al Mondiale del Qatar), la splendida punizione segnata con la Lazio ha riallacciato il nastro, facendolo ripartire proprio dalle scintille di inizio stagione. Del resto, che fosse una stagione speciale lo si era capito anche quando la Roma e l’entourage del capitano si sono messi a tavolino per siglare l’atteso rinnovo. Lorenzo sarebbe andato in scadenza a giugno, la Roma ne ha fatto il proprio paladino e il proprio simbolo, allungandogli il contratto fino al 2026 e rendendolo il giocatore più pagato della rosa giallorossa. Cosa che a qualcuno ha fatto storcere il naso, soprattutto a quella parte di tifosi (per fortuna minima) che gli rimprovera di non essere continuo e decisivo nei momenti chiave. D’altronde, la qualità di Pellegrini quest’anno la si è vista anche nei tanti ruoli che ha ricoperto: prima trequartista centrale nel 4-2-3-1 (dove spesso e volentieri giostrava anche da seconda punta), poi mezzala, infine trequartista nel 3-4-1-2 o nel 3-4-2-1. Dei giocatori a disposizione, però, è quello a cui Mourinho dà maggiore libertà di movimento. Insomma, Pellegrini spesso svaria per il campo non perché ha voglia di svariare ma perché ha licenza di farlo. È un dettame tattico di Mou, la voglia di lasciargli libertà perché il portoghese sa che dal suo estro può sempre nascere qualcosa di bello. E a chi gli rimproverava – appunto – di calciare sempre alle stelle le punizioni, quest’anno Lorenzo ne ha piazzate già tre vincenti: quelle con Cagliari, Juventus e Lazio. Che sono tre gemme all’interno dei suoi 11 gol, il suo record personale che sembra destinato ad essere superato a breve.

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