Roberto Pruzzo: “L’eliminazione dell’Italia un disastro annunciato”

David Rossi a Roma Radio: “La squadra di ieri non aveva giocatori di personalità ed era formata da calciatori in scarsa condizione di forma. Donnarumma è sotto accusa al PSG, Mancini ha vissuto nella Roma una stagione altalenante, Bastoni con l’Inter sta attraversando il suo momento peggiore, Emerson era una riserva del Chelsea. Io spero di non vedere più Immobile con la maglia della nazionale. Insigne va a giocare in Canada. Berardi per me è un calciatore eccezionale, ma probabilmente è rimasto al Sassuolo perchè preferisce sentirsi Re in provincia, e questa per me è una mancanza di personalità. In Serie A gli abbiamo visto fare dei gol straordinari con quel sinistro, e ieri a porta vuota la passa al portiere, perchè nel momento decisivo difetti di personalità…Tu metti Joao Pedro che a 30 anni sta andando in serie B col Cagliari, ma ragazzi… Quando metti in campo una nazionale fallimentare, questo è il risultato. Mancini dice che aveva dominato il girone, ma de che sta a parlà…”

Mario Corsi a Centro Suono Sport: “Il fallimento di questa nazionale si chiama Immobile, e poi il secondo è Roberto Mancini. Sono i due principali colpevoli. Nelle ultime partite contro squadre inutile l’Italia ha fatto solo due gol. L’unico che si è salvato è Verratti, perchè Jorginho non l’ha mai vista. Berardi, che sembrava il è più pronto, è stato zero”.

Federico Niisi a Tele Radio Stereo: “Ci sarebbe da fare uno studio sociologico: come mai nella stessa città c’è una squadra che porterà allo stadio 60 mila spettatori con il Bodo/Glimt e forse oltre 50 mila con la Salernitana, un’altra realtà che ha portato 3000 spettatori in alcuni partite. Scherzi a parte, ma il Catanzaro in Serie C ne porta di più… Sul prossimo mercato sono molto fiducioso e ottimista, la Roma prenderà giocatori importanti”.

Gianluca Piacentini a Rete Sport: “L’eliminazione è storica, e ora si partirà coi processi e si dirà che bisogna ripartire dai settori giovanili. Ma non puoi perdere contro la Macedonia… L’Italia ha smesso di giocare da quando s’è fatto male Spinazzola, ma fin dall’Europeo… Io punterei ancora su Mancini, ma bisogna metterlo nelle condizioni di lavorare su un materiale che al momento non c’è. E non è che te lo inventi in due anni…”

Furio Focolari a Radio Radio: “E’ stato un disastro. Siamo stato eliminati dalla Sambenedettese, con tutto il rispetto. Abbiamo giocato una partita pessima, anche se prendere quel gol lì è stato incredibile. Ho visto Berardi sbagliare a porta vuota, salvo solo Verratti, Florenzi, Bastoni, ma il resto.”

Max Palombella a PlayRoma: “Dopo l’Europeo l’Italia si è persa. I pareggi autunnali erano un campanello d’allarme da non sottovalutare, la partita di ieri è il naturale proseguimento di quelle prestazioni. L’Italia non può non andare al mondiale per due edizioni consecutive. Bisogna interrogarsi sull’intero movimento. L’Italia fa una fatica incredibile a fare gol. Dal 2010 al mondiale la nazionale ha collezionato solo fallimenti. Vanno programmati diversamente gli impegni della nazionale, anche se questo è un discorso che dovrebbe coinvolgere il calendario in generale, anche a livello di campionato e di Uefa. Tutte le coppe intermedie fra europeo e mondiale hanno tolto fascino alla nazionale”.

Serse Cosmi a Tele Radio Stereo: “La partita di ieri, con uno come Vlahovic, finisce 4-0, poi la differenza sta là. Come sostituto di Mancini eventualmente, l’unico attendibile che vedo è Ancelotti.”

Massimiliano Magni a Rete Sport: “La forma scadente di certi giocatori ti ha tolto la lucidità per fare il passaggio giusto, ma la partita l’Italia l’ha giocata. Il gol? Non so se sia colpa di Donnarumma come dice qualcuno, la palla era proprio a fil di palo… A me dispiace, ci siamo affezionati a questa squadra qua. Oggi è difficile farsi venire un sorriso, mi ha segnato la sconfitta di ieri, ho mal di stomaco questa mattina…”

Francesco Balzani a Centro Suono Sport: “È il punto più basso dell’Italia calcistica, l’Europeo e’ stato qualcosa di irrazionale nella normalita. Zaniolo? Non so se avrebbe cambiato le cose, ma nell’Italia c’è un solo campione e si chiama Verratti. Abraham ha un vincolo per due anni, quindi non capisco cosa scrivono i tabloid inglesi. La Roma non può chiedere 100 milioni perché c’è il vincolo di recompra, se fra un anno il Chelsea decide di non riprenderselo, la Roma può venderlo. Qualche giocatore con Mourinho è cresciuto, tipo Smalling e Kumbulla”.

Alessandro Austini a Tele Radio Stereo: “Zaniolo ha passato 2 settimane complicate. Deve tirare fuori la sua forza e il suo talento.E’ un giocatore molto forte e la Roma ha bisogno di lui. Non è che se ha vinto il derby senza di lui significa che se ne può fare a meno. Mourinho lo sta gestendo a modo suo e sono sicuro che gli farà bene. La Roma punterà su Faticanti e Missori tra qualche anno”. 

Maurizio Catalani a Rete Sport: “Quello che è successo ieri è una cosa molto particolare, è accaduto l’irreparabile. Ma se non uscivi con la Macedonia, alla quale mancavano i giocatori migliori, saresti uscito col Portogallo. Berardi? Io dopo quel gol sbagliato lo avrei cambiato immediatamente. Nel 2006 non sapevamo se mettere Toni, Gilardino o Inzaghi, ora ci basterebbe la metà di uno di quelli. Restare per la seconda volta consecutiva fuori dai Mondiali è un fatto gravissimo e fa male a tutto il calcio italiano. Da tifoso dell’Italia sono a dir poco basito da quello che ho visto, e mi dispiace che pagherà solo Mancini, che è il meno colpevole di tutti. Anzi a lui andrebbe fatto un monumento, che è riuscito a vincere un Europeo con dei giocatori scarsi…”

Roberto Pruzzo a Radio Radio: “L’eliminazione dell’Italia è un disastro annunciato. Si confidava solo sulla pochezza dell’avversario, e invece non è bastato nemmeno quello. Ora devi fare una sorta di under 23 e capire se questi ragazzi hanno qualità.”

Andrea Subrizi a PlayRoma: “Ieri credo che molte scelte le abbia sbagliate Mancini. Credo ci sia stato qualche giocatore che è sceso in campo per debito di riconoscenza. Non saresti dovuto arrivare a giocarti questa partita. Le colpe dell’allenatore nella partita di ieri sono moltissime. Bisognava mettere in campo i giocatori più in forma al momento. Non capisco neanche alcune scelte nelle convocazioni, come l’esclusione di Calabria o le decisioni su chi è andato in tribuna”.

Stefano Agresti a Radio Radio: “Il nostro calcio è in crisi da tempo, l’Europeo vinto non era il segnale di una rinascita, ma un’eccezione. Non voglio dire che la vittoria dell’Italia all’Europeo sia stato come quello della Grecia, ma insomma”

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