Urlo Roma all’ultimo respiro

La Roma riassapora il gusto della vittoria dopo troppe partite pareggiate o perse malamente. Ma per riuscirci deve aspettare il novantottesimo minuto di gioco, quando l’intervento, stavolta provvidenziale, del VAR spinge Fabbri a fischiare un rigore che sarà decisivo.

Già, perchè la Roma, nonostante un assedio durato quasi tutta la partita, una superiorità numerica dalla fine del primo tempo, una serie di palle gol clamorose, di pali, traverse e salvataggi incredibili sulla linea, la spunta solo all’ultimo secondo di un recupero che ha i contorni del thriller.

Stavolta però la Roma ha avuto il merito di entrare in campo con l’atteggiamento giusto: la squadra c’è, il gioco pure, e le occasioni fioccano. La mossa studiata in settimana del doppio trequartista funziona: Pellegrini e Mkhitaryan creano grossi grattacapi tra le linee dello Spezia, e i giallorossi creano tre o quattro palle gol nitide nei primi venti minuti.

La partita sembra indirizzata verso una scontata vittoria, specie quando lo Spezia resta in dieci uomini nel finale di primo tempo per la doppia ammonizione di Amian. Nella ripresa la Roma si presenta in campo con Zaniolo, e le occasioni ricominciano a piovere da tutte le parti, ma tra pali, traverse, miracoli di Provedel e imprecisione degli attaccanti giallorossi, lo Spezia resta miracolosamente in partita.

I cambi non danno i risultati attesi, e così ci si avvia verso il recupero (solo tre minuti) con la convinzione che ormai non ci sia più nulla da fare. E invece nell’extra time succede ancora di tutto: la Roma colleziona una serie di calci d’angolo da cui nascono dei mischioni furibondi, con palloni respinti da Provedel che danzano davanti alla linea di porta senza che nessuno sia in grado incredibilmente di spingerli dentro.

Ma proprio quando l’incredibile beffa sembra servita, Fabbri viene richiamato dal VAR per un calcione sul volto rimediato da Zaniolo in una delle ultime mischie, proprio mentre l’attaccante cercava di battere a rete. E’ il minuto novantotto, e l’arbitro non può far altro che assegnare il penalty tra le proteste furiose dei liguri.

Sul dischetto si presenza Tammy Abraham, uno dei peggiori in campo. L’inglese, impreciso e sprecone per tutti i quasi cento minuti giocati, non ha paure e dal dischetto calcia un rigore perfetto, non dando scampo a Provedel che aveva intuito l’angolo.

E’ il gol che libera l’urlo romanista, rimasto in gola per tutta l’incredibile partita del Picco. I tifosi fanno festa, così come Mou, rimasto a sorpresa sul pullman a seguire il match. La speranza è che quella rete possa accendere la scintilla giusta nella testa dei giocatori. Il mese di marzo offrirà parecchie controprove, a partire dalla sfida con l’Atalanta di sabato che, classifica alla mano, avrà incredibilmente un sapore di Champions.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *