Bryan Cristante

L’invisibile importanza di Bryan Cristante

In poco più di un mese la Roma ha subito due sconfitte a San Siro, la prima contro il Milan (lo scorso 6 gennaio) e la seconda contro l’Inter, pochi giorni fa nei quarti di Coppa Italia. In entrambe le gare i giallorossi hanno avuto un approccio alla gara timoroso e sono andati in svantaggio nei primi minuti di gioco. Contro la squadra di Pioli, Giroud ha segnato dopo 8 minuti dal fischio di inizio; contro la squadra di Inzaghi – invece – sono bastati 2 minuti a Dzeko per portare in vantaggio i suoi. Il gol subito nei primissimi minuti di gioco, però, non è l’unico dato in comune alle due partite: in entrambi i match, infatti, Bryan Cristante ha iniziato dalla panchina.

UN LAVORO SPORCO – Il numero 4 di Mourinho, scrive Emiliano Tomasini, non è particolarmente apprezzato dalla tifoseria romanista. È spesso criticato perché lento, macchinoso e poco determinante. L’ex Atalanta non è certamente un giocatore esplosivo e rapido e, effettivamente, non è uno di quei calciatori che ti ruba l’occhio. Questo, però, non vuol dire che Bryan non sia un giocatore determinante ed efficace. Nella Roma, Cristante fa quello che potremmo definire “il lavoro sporco”. Dati alla mano, il mediano di Mou è il giocatore che corre di più per la Roma (11,041 Km di media a partita, ottavo in Serie A) e il centrocampista giallorosso che – fino a questo momento – ha recuperato più palloni (152). Numeri e statistiche che dallo stadio o dal televisore si fa fatica a notare, ma che in campo fanno una grande differenza.

EQUILIBRATORE – Tra i centrocampisti a disposizione di Mourinho, Cristante è certamente quello che riesce a garantire maggior equilibrio alla squadra. Non è un caso che proprio con lui in panchina la Roma abbia subìto le due sconfitte di San Siro, dove il centrocampo è sembrato incapace di fermare gli inserimenti degli avversari. Questo perché, senza Bryan, non c’è un giocatore a centrocampo in grado di fare schermo davanti la difesa e di interrompere le avanzate avversarie. Tutti gli altri centrocampisti giallorossi hanno caratteristiche molto più offensive e faticano a giocare davanti la difesa. Veretout, che non sta attraversando un momento positivo, è quello che – sulla carta – può sostituire Cristante. Il francese è più dinamico, ma tatticamente più disordinato e disattento. Oliveira può giocare come mediano, ma per caratteristiche è più adatto come interno. Mkhitaryan e Pellegrini sono centrocampisti offensivi. Per caratteristiche, quindi, Cristante è l’unico equilibratore della Roma.

INSOSTITUIBILE – Con la rosa attuale, dunque, Cristante sembra un giocatore insostituibile per Mourinho. Attenzione, con questo non si vuole dire che sia un fuoriclasse, ma che – considerando dati e risultati – Bryan sia il centrocampista che, più degli altri, è in grado di garantire un equilibrio in campo alla squadra. L’importanza di Cristante per la Roma non si nota tanto quando è in campo, ma è evidente quando non c’è. Per questo è – al momento – insostituibile.

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