La lunga attesa di Mourinho.

L’ultima volta che si è presentato in quello stadio è uscito dal campo con la mano sull’orecchio, per schernire i tifosi che lo fischiavano. La Juventus è da sempre la vera “nemica” italiana di Mourinho, sfidata e battuta ai tempi dell’Inter e poi ritrovata in Champions quasi dieci anni dopo quando guidava il Manchester United, godendosi una vittoria ottenuta in rimonta negli ultimi minuti.

Il bilancio delle sette sfide ai bianconeri – compresa una in Coppa Italia – gli sorride (4 successi, 1 pari e 2 sconfitte), tra otto giorni si aprirà un nuovo capitolo con la Roma. Che sempre in quello stadio le orecchie ha dovuto quasi sempre tapparsele per non sentire i festeggiamenti altrui.

In dodici gare allo Stadium, tra campionato e Coppa Italia, i giallorossi hanno perso undici volte e vinto una alla fine del campionato 2019/20, quando il risultato non contava più per nessuno. Il bilancio dei gol è disastroso: 27 subiti e appena 7 segnati. Per provare a prendersi la prima vera soddisfazione nell’impianto “maledetto”, stavolta i giallorossi potranno contare sull’aiuto dello Special One, che come nella precedente sosta ha deciso di concedere tre giorni di stacco totale ai pochi giocatori rimasti ad allenarsi a Trigoria. Si rivedranno direttamente lunedì per la ripresa, poi, a scaglioni, torneranno anche i vari nazionali, nella speranza che rientrino tutti alla base senza problemi fisici.

L’ultimo sarà anche stavolta Viña, di ritorno in Italia venerdì sera a 48 ore dal match di campionato, ma lo stesso problema lo avrà Allegri con Cuadrado, Alex Sandro, Danilo e Bentancur. Mourinho non ama le amichevoli tantomeno gli “international break”, meglio staccare la spina qualche giorno e riprendere il lavoro con più giocatori a disposizione.

A parte Smalling e Spinazzola, il portoghese conta di avere tutti a disposizione, compreso Zaniolo che dovrebbe essere aggregato gradualmente al gruppo da lunedì in poi. Nessuno dentro Trigoria teme che non possa essere disponibile per la trasferta di domenica 17 a Torino, lì dove proprio Nicolò guidò la Roma nell’unica vittoria ottenuta a casa dei bianconeri.

Una settimana dopo il rivale sarà il Napoli di Spalletti all’Olimpico, in mezzo il lungo viaggio andata e ritorno in Norvegia per sfidare il Bodo Glimt, Mourinho è consapevole che la squadra si giocherà molto nelle prossime settimane e vuole preparare tutto nei minimi particolari. L’obiettivo realistico è restare aggrappati al treno che porta in Champions fino in fondo, con la speranza che a gennaio la società regali al tecnico almeno due pedine mancanti. Non c’è giorno in cui Mourinho non pensi a quanto gli servirebbero un centrocampista e un terzino destro.

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