Pazienti, cinici, spietati e buoni: i tanti volti dei giallorossi

Sul conto di José Mourinho si è detto e scritto tanto. Tipo che è un professore di comunicazione; che non sbaglia una dichiarazione in pubblico neppure se glielo chiedi per favore. Che sa sempre come affrontare qualsiasi tipo di ostacolo dialettico e, soprattutto, che sa come entrare dritto per dritto nel cuore dei tifosi.

Tanto, ma non tutto. Non è stato detto e scritto in maniera convinta, ad esempio, che José è ancora un ottimo allenatore. La sua Roma è una squadra che nel giro di poche settimane ha capito cosa fare, come farlo e quando farlo. Contro qualsiasi tipo di avversario. Aggredendo oppure facendosi aggredire, a seconda della strategia di gara.

La Roma,scrive La Repubblica,M. Ferretti. ha vinto quattro partite su quattro cambiando ogni volta atteggiamento tattico: ha giocato di rimessa, e in quel caso è stata cinica, spietata, perfino cattiva; e ha giocato pure comandando le operazioni, e in questo caso è stata paziente, lungimirante, perfino buona. E chi se non Mourinho è stato il raffinato regista di tutte le operazioni? Altro che Bollitinho…

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