Il mantra di José: difesa, carisma e feeling col tifo

A Trigoria,scrive La Gazzetta dello Sport, c’è un solo uomo al comando: José Mourinho. Mai nella storia recente del club l’attenzione mediatica e le virtù di una squadra paiono concentrate soprattutto sull’allenatore, sia pure di gran nome (e in passato ce ne sono stati). La Roma attuale sembra cominciare e finire con le idee dello Special One.

Cosa è cambiato nella Roma? In pratica fra i titolari ha gli stessi giocatori della scorsa stagione ad eccezione di Rui Patricio per Lopez, Vina per Spinazzola e Abraham per Dzeko, oltre al ritorno di Zaniolo. Due cose su tutte: una ritrovata solidità in difesa e la scelta di non cercare il possesso palla fine a se stesso, ma la velocità nel ribaltamento delle azioni.

Mourinho fino a stasera spererà nell’arrivo di quel centrocampista che chiede da maggio. E se lo scambio fra Villar e Gagliardini pare di difficile realizzazzione, occhio a Zakaria (con Witsel, Tolisso, Loftus Cheek e Douglas Luiz sullo sfondo). Va sottolineata la crescita di capitan Pellegrini. non più solo uomo assist, ma anche uomo gol. Nel fine settimana si potrebbe chiudere l’accordo per il suo rinnovo di contratto fino al 2025.

Ma non è solo la Roma di Mourinho. Senza gli investimenti della proprietà (oltre 80 milioni finora) e il rendimento dei calciatori, nessuno può andare lontano. Non a caso lo stesso portoghese – che ieri ha telefonato a Castori per avere notizie della moglie del tecnico granata, colpita domenica da malore – due giorni fa ha detto: «Non contano gli allenatori, ma i calciatori».

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