Roma di ferro

Un rigore basta e avanza per continuare la marcia. La Roma fa quel che deve a Genova, batte la Sampdoria ultima in classifica grazie al gol di Pellegrini che si sblocca dal dischetto, sorpassa Lazio e Udinese e si ritrova al quarto posto, con una media di 2.2 punti a partita. Domenica sera ospiterà all’Olimpico il Napoli capolista, con l’animo leggero di chi avrà soltanto qualcosa da guadagnare nella sfida, scrive sulle pagine de Il Tempo, A. Austini.

Un eventuale successo contro l’armata fin qui invincibile di Spalletti aprirebbe nuove prospettive, per adesso a Mourinho può bastare un rendimento da Champions. Fin qui sono arrivati più risultati che prestazioni, ma è la classifica l’unica cosa che conta davvero nella mentalità del portoghese. Il successo di ieri è il dodicesimo col punteggio da 1-0 da quando allena i giallorossi e arriva al termine di una partita bruttina, specialmente nel primo tempo, ma vinta comunque con merito. Zero tiri in porta pericolosi della Samp in tutta la gara, mentre la Roma nella ripresa si è costruita tre occasioni chiare per il raddoppio. A dare una «mano» subito ai giallorossi ci ha pensato Ferrari, che ha allargato il braccio ingenuamente sul cross di Abraham: Di Bello è stato richiamato al Var da Aureliano, il tocco per quanto lieve era netto e il rigore inevitabile.

Stavolta Pellegrini non ha sbagliato, nonostante Audero avesse intuito l’angolo suggeritogli dall’ex giallorosso Villar. Primo gol in campionato per il capitano, schierato da mezzala a sinistra come a Siviglia nel 3-5-2 confermato da Mourinho, con la coppia Abraham-Belotti davanti, Zaniolo inizialmente in panchina, Camara all’esordio da titolare ed El Shaarawy schierato a tutta fascia a sinistra. Nonostante una formazione con tanti uomini offensivi, la Roma dopo il gol ha messo da par-e l’aggressività dell’avvio e ha iniziato a giocare una partita attendista, piena di errori banali, senza accelerazioni né idee. La Samp le ha fatto praticamente il solletico, mostrando tutti i suoi limiti su cui Stankovic dovrà lavorare tanto, e ne è uscito fuori un primo tempo privo di altre emozioni.

Più intensa la partita nella ripresa, Belotti non ha sfruttato l’unica giocata degna di nota di Abraham prima di lasciare il posto a Zaniolo, che ha portato fisicità e vigore nell’attacco giallorosso. Sui piedi del numero 22 sono arrivate le altre due occasioni per il raddoppio ma le ha mancate entrambe. Al terzo tentativo ha fatto centro, ma in fuorigioco, nel mezzo della solita lotta di nervi con avversari e arbitri che gli è costata l’ennesima ammonizione.

I cambi di Stankovic hanno dato poco alla Samp, gli ingressi di Matic, Karsdorp, Spinazzola e Bove hanno invece aiutato la Roma a difendere con esperienza e carattere il prezioso vantaggio. Non diverte ma fa punti, la squadra di Mourinho, che non può contare su Dybala e Wijnaldum, è sempre lì. Ed è un innegabile merito.

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