C’è l’accordo tra la Roma e Matic: la situazione

Nemanja Matic è un giocatore della Roma. Mancano gli ultimi dettagli, ma l’affare si può dare per concluso. Per la grande felicità di Mourinho che ha avuto il serbo alle sue dipendenze prima al Chelsea e poi al Manchester United, non facendogli mai mancare, con i fatti e le parole, stima e fiducia.

La notizia è arrivata ieri, a metà pomeriggio, anticipata da Gianluca Di Marzio di Sky. Notizia che si è capito subito fosse vera. Nessun condizionale. Titolo: primo colpo della Roma, Matic vestirà la maglia giallorossa. Nessun dubbio, insomma. Anche perché Tiago Pinto, nelle poche confidenze che concede, già due mesi fa sussurrò che per il centrocampo stava cercando un giocatore alla Matic, «ma non è Matic». Solo che proprio in virtù di quelle parole, si pensava che il centrocampista serbo non sarebbe arrivato. Ci si è scervellati, nelle ultime settimane, a cercare «uno alla Matic», per poi scoprire che la risposta era la più facile. Perché chi meglio di Matic se si cerca uno alla Matic?

Inoltre, nel recente passato, c’erano stati un paio di indizi che dovevano far ritenere possibile l’obiettivo serbo. Il primo è relativo all’arrivo a Trigoria del giovane portiere svincolato dal Benfica Mile Svilar, serbo, procuratore Eduardo Marinho, numero uno dell’agenzia Universal Sports Group. Che, sarà un caso, è la stessa che cura gli interessi di Matic. Il secondo, decisamente più solido, è da ricercarsi nelle parole che Mourinho rilasciò a Sky inglese l’undici maggio scorso. Intervista incentrata sul bilancio della sua prima stagione alla Roma, con una digressione proprio sul centrocampista serbo. «Tutti conoscono il mio rapporto con Matic. Abbiamo vinto e combattuto insieme anche allo United. E’ un giocatore fantastico», queste le parole dello Special One a proposito del giocatore che, ora, dopo Chelsea e Manchester United, avrà alle dipendenze pure nella Roma. Anche per questo ieri, quando il tecnico ha saputo che riavrà il serbo in rosa, ha manifestato tutta la sua felicità per un giocatore che potrà garantire esperienza e qualità per il suo prossimo centrocampo giallorosso.

Comunque una cosa c’è da chiedersi: come mai Matic e non uno alla Matic? La colpa, si fa per dire, è dell’addio di Mkhitaryan. La Roma, non è un mistero, ha provato a tenere l’armeno, ma quando ha saputo che aveva scelto l’Inter rifiutando l’ultimo rilancio formulato da Tiago Pinto per trattenerlo, la strategia per il nuovo centrocampo è cambiata. C’era la necessità di prendere un giocatore di esperienza, in grado di essere il punto di riferimento di una squadra che sarà ancora mediamente giovane, un uomo gradito all’allenatore. E così, in pochi giorni, si è riattivata la pista Matic. Trovando subito il gradimento del centrocampista. Al quale è stato offerto lo stesso contratto che era stato proposto a Mkhitaryan nell’ultimo rilancio: un anno più un’opzione per una seconda stagione legata al numero delle presenze e alla qualificazione europea.

In pratica tre milioni e seicentomila euro netti più circa mezzo milione di bonus all’anno, cifra che al lordo arriva a cinque milioni e mezzo visto che, arrivando dall’estero, si potrà sfruttare il decreto crescita che dimezza il peso fiscale. Una cifra accettabile (e che era stata prevista per l’armeno) e che non viene ingigantita dal costo del cartellino visto che il serbo è svincolato dal Manchester United.
Sulle qualità del serbo difficile discutere, c’è una carriera a testimoniarlo: VitesseBenfica (2011, gennaio 2014 e qui lo ha conosciuto Pinto), Chelsea, Manchester United. Gli unici dubbi possono essere legati al fatto che il prossimo agosto compirà trentaquattro anni e che nell’ultima stagione, all’United ha messo insieme sì trentadue gettoni di presenza ma soltanto diciotto da titolare, peraltro in una squadra protagonista di una stagione perlomeno deludente. Ma se lo ha voluto Mourinho si può stare tranquilli. I centonovantaquattro centrimetri d’altezza, la fisicità, l’esperienza e la qualità nel capire il gioco, sono le caratteristiche che voleva lo Special One. E allora benvenuto Matic.

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