Abraham: “Mourinho mi spinge di continuo a fare meglio”
Torna a parlare Tammy Abraham. L’attaccante della Roma che è uscito anzitempo nella vittoria contro la Sampdoria per un problema alla spalla, ha rilasciato un’intervista a talksports.com. Tanti i temi trattati dalla punta ex Chelsea che ha già segnato 23 gol in maglia giallorossa tra Serie A, Conference League e Coppa Italia.
Sul passaggio in Italia
Da giovane ragazzo inglese volevo rimanere in Inghilterra. È arrivata la Roma, l’Atalanta e molte altre squadre , mi stavo convincendo di voler rimanere in Premier League e che avevo qualcosa da dimostrare. Ma mio padre, i miei genitori e l’agente mi hanno fatto sedere e mi hanno detto “hai segnato gol al Chelsea, allo Swansea e al Bristol City, vai a vivere la vita all’estero”. Mi sono reso conto che pochi giocatori possono dire di aver avuto successo in Italia, in Serie A e in una squadra come la Roma. Non mi sono mai tirato indietro, quindi quando è arrivata questa sfida ho pensato che, dato che sono ancora giovane, questo è il momento migliore per affrontarla.
Su Mourinho
Mourinho è un personaggio che tutti conosciamo. C’è un motivo per cui lo definisco il miglior manager del mondo. Sa come guidarti, sa come entrare dentro la tua pelle e sa come farti sentire un giocatore molto speciale. Mi spinge di continuo a fare del mio meglio. Quando sento di aver fatto abbastanza, mi dice che devo fare di più. L’ho vissuto quando ero al Chelsea da bambino, andavo ad allenarmi con la prima squadra e lui era sempre duro con me, mi spingeva sempre a migliorare, mi sentivo come se quando facevo qualcosa di giusto dovevo farla meglio. Questo è esattamente ciò di cui avevo bisogno, specialmente dopo la difficile stagione che ho avuto al Chelsea dove non stavo giocando. Venire qui e avere un manager come Mourinho che ti allena e crede in te, ti dà solo più fiducia.
Sul ct della nazionale Southgate
Mi ha mandato un messaggio prima della pausa. Penso che abbia guardato la mia partita con la Lazio, mi ha detto di aver apprezzato il mio modo di giocare, che ama la mia passione e che ho bisogno di portare avanti questa mentalità e questa fame. È bello sapere che vieni riconosciuto anche quando giochi lontano dall’Inghilterra.
Su gli altri attaccanti
Quando segni o non segni, controlli sempre se un altro attaccante fa gol. Lo faccio anche in Serie A. Se non segno una partita, controllo per vedere chi è il capocannoniere. Mi piace vedere altri giocatori, specialmente gli attaccanti inglesi che fanno bene. Harry Kane ha preso una certa forma e sta segnando molti gol, Dominic Calvert-Lewin è tornato a giocare sui suoi livelli, Ollie Watkins sta facendo bene. È stimolante vedere altri giocatori fare bene perché ti spinge a fare ancora meglio. Questa è la mentalità che ho. La mia concorrenza sono me stesso. Se non segno una partita e non gioco bene non riesco a dormire la notte, e se sciupo un’occasione da gol ma segno lo stesso, sono arrabbiato perché voglio segnare di più.
Sul futuro e le voci di mercato
Quando vedo che mi accostano ad altri club mi fa sentire bene, ti fa sentire come se stessi facendo qualcosa di giusto. È una bella sensazione vedere il tuo nome su tutti i giornali. Ma devo concentrarmi sulla Roma, poi chissà cosa mi riserva il futuro. Naturalmente sono cresciuto in Inghilterra, sono un ragazzo londinese, quindi forse un giorno tornerò in Premier League. Ma in questo momento sono concentrato solo sulla Roma, voglio fare del mio meglio e spero di vincere con questi ragazzi un trofeo che manca da molti anni.