Ferrari: “La Roma rappresenta la personalità dell’allenatore. Combatteremo su ogni pallone”

“Per me Genova è stata la mia rinascita”. Parole e musica di Alex Ferrari. Modenese di nascita, bolognese come formazione calcistica, blucerchiato di adozione. Il difensore è alla sua quarta stagione con la maglia della Sampdoria. Da Marco Giampaolo a Marco Giampaolo passando per Eusebio Di Francesco, Claudio Ranieri – con cui ha ritrovato continuità specie dopo il brutto infortunio al crociato a inizio 2020 in piena pandemia – e Roberto D’Aversa. “Arrivavo da un campionato a Verona dove ho avuto qualche difficoltà – racconta ai nostri taccuini il centrale blucerchiato – l’anno prima mi ero infortunato al ginocchio. Poi sono arrivato qua e sono stato accolto benissimo sia dalla società che dai tifosi. Anche se il primo anno non ho giocato tantissimo, per me è stata comunque una rinascita perché ho imparato tantissimo, sono cresciuto tecnicamente, tatticamente e mentalmente. Ringrazierò sempre la piazza”.

Poi c’è stato l’infortunio con mister Ranieri l’anno del primo lockdown.
“Stavo facendo bene in campionato, stavo giocando e stavo raccogliendo quanto seminato anni prima. Poi mi sono infortunato ed è iniziato il lockdown e non potevo nemmeno fare riabilitazione. Sono stati sei mesi duri ma per fortuna sono passati anche quelli”.

Poi hai ricominciato sempre con Ranieri in una stagione importantissima con i 52 punti finali, forse un po’ sottovalutata.
“Un po’ sì. L’anno scorso abbiamo raggiunto 52 punti. E’ stato un ottimo campionato ma secondo me è stato un po’ sottovalutato. Forse non gli è stata data l’importanza che bisognava dare. Però il calcio è questo”.

A Venezia sono arrivati tre punti importantissimi.
“Per noi era importantissimo trovare questa vittoria proprio perché era uno scontro diretto. Abbiamo lavorato tanto in settimana sia a livello tattico sia a livello mentale e l’abbiamo preparata nel migliore dei modi per portare a casa i tre punti”.

Salerno, derby e Verona. Tre partite arrivate in momenti delicati ma che sono state superate in campo con ottime prove ma anche con grande carattere.
“In queste partite è venuto fuori il carattere che fa parte di noi. Serve proprio a quello: per superare momenti difficili e portare a casa partite che per noi sono importantissime per il campionato”.

Per raggiungere la salvezza ritieni che la mentalità e il carattere siano gli elementi decisivi?
“Certo. Quest’anno abbiamo avuto tante difficoltà però siamo un gruppo bellissimo e la compattezza e il fatto di giocare l’uno per l’altro è ciò che ci sta tirando fuori da questa situazione e che ci deve far salvare”.

A Venezia tanti tifosi blucerchiati hanno riempito il settore ospiti e non solo. L’avete sentita la spinta del pubblico?
“Sicuramente. Come dico sempre, i nostri tifosi sono il 12° uomo in campo. Ci ha dato una spinta enorme vedere la Gradinata Sud in trasferta a Venezia. Sembrava di giocare in casa. Ci hanno spronato tantissimo, li ringraziamo e speriamo ci continuino a seguire così fino alla fine perchè per noi è veramente importante”.

Ora c’è la sosta poi la sfida con la Roma. Come vengono gestite queste pause di campionato?
“E’ una ricarica mentale. Poi magari chi è fuori forma può recuperare la giusta condizione. Sotto quell’aspetto può essere un grande aiuto. Poi la settimana successiva prepareremo la partita. Abbiamo più tempo e a volte aiuta”.

Che gara sarà contro la Roma?
“Sono in un buon momento dopo la vittoria nel derby. Sono una squadra che rappresenta la personalità del suo allenatore. Arriveranno a Genova per combattere su ogni pallone e noi faremo lo stesso”.

Hai avuto Giampaolo nella stagione 2018-2019. Hai notato in lui gli aspetti che lo caratterizzano sempre o anche magari alcune differenze?
“Grosse differenze non ne ho notate. Ho ritrovato lo stesso allenatore che abbiamo avuto tre anni fa, che cura sempre il dettaglio, ogni movimento e ricerca sempre la perfezione. Io mi sono sempre trovato bene, ne parlerò sempre bene”.

Sei uno di quei giocatori, come anche Murru per esempio, che con Giampaolo hanno avuto sempre un buon rendimento. E’ un feeling tattico?
“Sono le caratteristiche che richiede l’allenatore che combaciano con le mie. Io, per esempio, posso trovarmi meglio a giocare a zona e in linea piuttosto che uomo su uomo o viceversa. Sono le caratteristiche che noi mettiamo a disposizione del mister a fare la differenza”.

La concorrenza è tanta. Tu, Yoshida, Colley e Magnani. Uno stimolo in più?
“Certo. Davanti a me poi ho due capitani di nazionale come Yoshida e Colley quindi diciamo che da loro posso solo imparare. La concorrenza serve sempre in una squadra, porta sempre a migliorarti e a dare sempre il massimo in allenamento e in campo. Magnani poi arriva anche dalle mie parti e ci capiamo (ride ndr)”.

Il presidente Lanna è stato un grande difensore. E’ capitato gli scappasse qualche consiglio proprio con voi del pacchetto arretrato?
“Certo. Ci ha dato qualche consiglio. Avendo fatto parte della grande Sampdoria ci aiuta sempre. E’ un’ottima guida”.

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