Mkhitaryan-Roma, cento volte insieme e un rinnovo senza fretta

Cento giorni tra Armenian Rhapsody, gioie e qualche rimpianto. Tra domani e dopodomani Henrikh Mkhitaryan spegnerà tante candeline: 100, appunto, quelle con la Roma a patto che giochi almeno un minuto contro il Lecce in coppa Italia. Trentatrè in famiglia per festeggiare il compleanno. Ancora da chiarire se sarà l’ultimo (da calciatore) nella capitale oppure no. L’armeno, scrive Francesco Balzani,tornato protagonista con Mourinho dopo un periodo di appannamento, infatti sembrava ormai alla sua ultima stagione in giallorosso vista la scadenza contrattuale a giugno. Eppure oggi nella Roma sono in pochi a poter garantire il suo rendimento e a fornire quell’esperienza che Mou tanto chiede sul mercato. Mkhitaryan, infatti, si è saputo adattare al nuovo ruolo di centrocampo senza fiatare e garantendo una stabilità fisica che hanno in pochi. Sono dieci, infatti, le gare giocate di fila per intero da Miki in campionato dopo la panchina severa col Venezia. Quel giorno erano tornati i fantasmi di un rapporto mai pienamente soddisfacente con Mou dai tempi del Manchester United quando l’armeno fu costretto ad andare via. Da quel giorno a Venezia, però, la stima è aumentata. Anche contro il Cagliari Micki è stato tra i migliori in campo (anzi probabilmente il migliore) tagliando quota 99 presenze condite da 27 gol e 24 assist. 

Un arrivo quello dell’ex Arsenal in punta di piedi negli ultimi giorni del mercato estivo di Petrachi (e Baldini) al fianco di Smalling. Subito decisivo nella prima stagione l’armeno ha attraversato anche momenti di delusione legati soprattutto ai problemi fisici della prima stagione. La scorsa estate il suo sembrava un addio scontato, ma dopo il confronto con Mou ha deciso di rinnovare per un’altra stagione. Senza impegno. Nel contratto del quasi 33enne non ci sono opzioni, come  un anno fa. Ma i rapporti tra la Roma e Mino Raiola sono talmente buoni che non ci saranno problemi in caso di unità di intenti. Mourinho conta molto sull’armeno e lo vorrebbe ancora in rosa definendolo un “fedelissimo”. L’ingaggio non è di quelli bassi (4 milioni più bonus elevati) ma forse è tra i pochi a meritarlo attualmente. E poi si tratterebbe di un altro annuale. La famiglia di Mkhitaryan nella capitale si trova molto bene e qui ha visto la nascita del primo figlio Hamlet. La scelta di vita riguarda proprio il posto dove vivere perché per lui sarebbe pronto un posto da dirigente nel Krasnodar. Vista la perla con la Juve, però, sembra ancora presto per pensarci.

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