Maitland-Niles: “Dobbiamo lavorare per cambiare la mentalità”

Ecco le dichiarazioni rilasciate nella conferenza stampa di presentazione di Ainsley Maitland-Niles.

Prende la parola Tiago Pinto: “È un piacere vederci anche se ci sono problemi col covid. Non risponderò alle vostre domande, alla fine del mercato avremo l’opportunità di chiarire ogni situazione. Siamo qui per presentare Maitland-Niles e voglio dire 2-3 cose importanti. È un calciatore pronto per aiutare la squadra subito, il mercato di gennaio deve essere così, i calciatori devono poter dare una mano e lui lo ha fatto domenica scorsa. È un calciatore giovane che può giocare in più di un ruolo e viene da un campionato duro come la Premier League. Mi ha aiutato tanto in questa trattativa, perché la sua voglia era molto grande. Grazie per essere venuti”.

Parola al giocatore.

Vista la formula con cui sei arrivato qui, ti senti di passaggio nella Roma o pensi che potresti rimanere per qualche anno?
“In questo momento preferisco concentrarmi sul presente, piuttosto che sul contratto, e nel raggiungere gli obiettivi della Roma, che in questo momento il piazzamento tra le prime quattro”.

Che idea ti sei fatto dei 7′ con la Juventus e di queste contraddizioni che hai potuto vedere dell’Italia e di Roma?
“Gli alti e bassi fanno parte del calcio, quei 7′ ci sono costati la vittoria, c’è stato un calo di concentrazione. Dobbiamo lavorare per cambiare la nostra mentalità per essere concentrati per tutti e 90 minuti più recupero. E si raggiunge solo lavorando tutti insieme”.

Qual è il tuo giudizio sulla Serie A?
“La Serie A è un campionato importante, un po’ diverso dalla Premier: più tattico e mi è sembrato anche molto tecnico. Occorre mantenere la concentrazione altissima dal primo all’ultimo minuto”.

Manca mentalità vincente alla squadra? Potete voi nuovi acquisti farla accrescere?
“Sono convinto che abbiamo la capacità di trasmettere questa volontà e aiutare la squadra a vincere tutti insieme. Se non vinciamo non siamo contenti, dobbiamo tornare a farlo il prima possibile”.

Sei il terzo giocatore inglese, questo ha influito nella tua scelta? Conoscevi già prima Abraham e Smalling? In campo e nello spogliatoio la Roma parla inglese?
“Sì, conoscevo Tammy, Chris non bene, ho avuto il piacere di farlo qui. Io capisco la lingua del calcio, quindi anche se il mister parla italiano riesco comunque a capire le sue istruzioni. Per le sfumature o qualche parola qui e là mi dà una mano Claudio”.

Qual è la tua più importante caratteristica? E in cosa devi migliorare di più?
“Per quanto riguarda i miei punti di forza ritengo di essere un calciatore polivalente, di buona corsa e molta energia in campo, rapido, forte, abile tecnicamente e con una buona lettura di gioco. SI tratta ora di mettere in campo tutte queste qualità affinché le mie prestazione siano di livello elevato. Devo migliorare nella continuità del rendimento, che mi permetta di non accontentarmi di prestazione sufficienti e far sì che ogni azione possa essere incisiva”.

Come sono stati questi primi giorni e il rapporto dei con i tuoi nuovi compagni? E come lavora Mourinho?
“Il mio primo giorno in particolare è stato abbastanza frenetico, c’erano tante cose da fare e da sistemare. Ho avuto un solo allenamento prima della prima partita, che volevo giocare perché sono venuto qui per questo. Nel frattempo il rapporto con allenatore e compagni si è rafforzato: Mourinho mi ha potuto vedere all’opera per capire meglio le mie qualità sia in fase difensiva che propositiva”.

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