Collina: “La tecnologia aiuta, ma non sostituisce in nessun modo l’uomo”

Sul Var, argomento più che dibattuto sin dalla sua invenzione si è espresso uno dei più grandi arbitri della storia, Pierluigi Collina, dicendo la sua sul fuorigioco e sull’utilizzo della tecnologia per gli arbitri.

Pierluigi Collina, intervistato dalla Gazzetta Dello Sport ha espresso il suo punto di vista su VAR, falli di mano e fuorigioco. Collina è stato uno dei più importanti arbitri della storia, se non il più importante, dirigendo tra le altre la finale del campionato mondiale del 2002. Secondo quanto stabilito dalla IFFHS Collina è stato il miglior arbitro del mondo dal 1998 al 2005. Dal 2017 è presidente della Commissione arbitri della FIFA. Contraddistintosi sempre per la sua cattiveria e tenacia in campo, l’ex arbitro resta una voce ancora oggi autorevole in campo internazionale. Ecco le sue parole relative sul VAR e su alcuni aspetti regolamentari: “Spetta a chi è in campo decidere se la posizione sia punibile o meno, chi sta al Var può solo segnalare il possibile offside, ma poi la scelta sarà dell’arbitro centrale. Nel calcio l’interpretazione è parte del regolamento e per quanto ci possano essere situazioni simili, non saranno mai uguali. E quindi, va accettato che ci siano visioni diverse. La tecnologia aiuta, ma non sostituisce in nessun modo l’uomo. Dobbiamo fare di tutto per non ricorrere alla tecnologia: grazie alla preparazione, la qualità di chi scende in campo deve sempre migliorare. L’arbitro è in continua evoluzione, non è solo il custode delle regole. Studia e si aggiorna per essere al passo dei tempi, deve sapere di calcioconoscere le squadre e i calciatori che dirige. Tutto questo serve per sbagliare meno, ma siccome nessuno è infallibile, se poi accade ecco che la Var arriva in soccorso”, ha affermato Collina.

“Abbiamo invitato a fischiare rigore o punizione per i tocchi commessi quando il braccio è posizionato sopra le spalle. Poi ci siamo resi conto che non sempre era corretto farlo. E torniamo all’arbitro: rivedere l’immagine al replay è un plus fondamentale, ma poi servirà sempre chi interpreta un certo movimento”, parole che sottolineano il fatto di quanto ancora oggi l’interpretazione dell’arbitro giochi un ruolo fondamentale. Per concludere l’ex arbitro ha poi concentrato la sua attenzione sul fuorigioco e sulle nuove tecnologie che si adotteranno per ridurre ancora di più i tempi e per aiutare attraverso la tecnologia ancora di più gli arbitri: “Stiamo sperimentando una nuova tecnologia per arrivare a risposte in tempi rapidi. Nella Fifa Arab Cup i test sono andati molto bene: siamo ottimisti sul fatto che al Mondiale 2022 possa essere usata. Ci sono 10-12 telecamere che rilevano 29 punti del corpo del giocatore, 50 volte per secondo, un software analizza i dati in tempo reale calcolando alla perfezione il momento in cui avviene il passaggio e le posizioni dei calciatori. Non solo, lo fa inserendo già le griglie in modo da evidenziare l’offsideE poi le invia in automatico alla postazione Var che a quel punto ha già la risposta da dare all’arbitro nei casi di fuorigioco oggettivo. Che poi sono i più numerosi. I tempi? Sicuramente molto più rapidi di oggi”.

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