Lotito attacca i giocatori: “Posso insegnarvi io a fare gli uomini”

Acque agitate dentro la Lazio dopo il ko di domenica scorsa contro il Sassuolo. Il Corriere della Sera nell’edizione odierna parlava di un duro confronto tra Sarri e lo spogliatoio dopo la sconfitta del Mapei Stadium,

L’allenatore toscano avrebbe ripreso i suoi e alle sue parole sarebbe seguita una risposta dei senatori, su tutti Acerbi e Immobile. Ieri sera ci ha pensato Lotito ad infiammare il dibattito in casa Lazio.

Il presidente del club biancoceleste ha parlato durante la cena di Natale, schierandosi al fianco di Sarri attaccando duramente i suoi calciatori: Io sono il padre della famiglia. Ho ripensato nei giorni scorsi ai giocatori del 2004 e del 2005, a quando sono arrivato, agli stipendi non pagati, al centro sportivo”, le parole di Lotito riportate oggi dal Corriere dello Sport.

“Oggi faccio una riflessione: alcuni di voi non hanno colto l’importanza di far parte di una grande famiglia. E devono dare il massimo. Vedo gente per la strada. Mi fermano e mi chiedono cosa sta succedendo. La Lazio non è un punto di partenza, ma di arrivo. Alcuni non ne hanno coscienza, lo spirito di gruppo lo hanno dimenticato. Forse oggi abbiamo troppo. Me ne pento, vi ho viziato. Giustamente il mister diceva ragioniamo con il noi e non con l’io. Ho incontrato un uomo che può fare la differenza nel mondo del calcio. Non lo conoscevo. Sarri vive di passioni, ha un trasporto. Se qualcuno pensa altre cose, ve lo dico subito. Non è un precario, ho dato mandato al segretario di rinnovargli altri due anni il contratto. Se non capite i problemi non potete appartenere a una famiglia come la Lazio”

Lotito ha poi attaccato alcuni calciatori che, prima del suo discorso, hanno deciso di tornarsene a casa: “I campioni sono riconosciuti, è la differenza con i giocatori normali. All’interno di questo gruppo c’è gente che rispetto molto e ne vado orgoglioso, non faccio nomi, ma lo dimostra con i comportamenti.  Alcuni di voi sono andati già a casa: che rispetto hanno dimostrato verso chi è rimasto? Non conta lo stipendio, conta l’atteggiamento. Con quello giusto si vince, con quello sbagliato si perde. Quando perdere, è colpa anche mia, perché sono il presidente. Non mi sono intromesso, vi voleva parlare solo Sarri ora ve lo dico. Punto ancora su di voi, ma non costringetemi a fare il Lotito di una volta. Non consentirò a nessuno di distruggere quello che abbiamo costruito. Faccio il presidente da 18 anni, non mi deve insegnare niente nessuno. Posso essere io a insegnarvi a fare gli uomini“.

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