Totti:“Chi è della Roma è abituato a soffrire. A questa rosa mancano i campioni. Diamo tempo a Friedkin e Mourinho”

Francesco Totti è il primo Global Brand Ambassador dell’azienda americana DigitalBits. Ad annunciarlo è stato lo stesso ex Dieci tramite un post sui propri profili social: “Sono felice di annunciare che sono diventato il primo DigitalBitsGlobal Ambassador. Sono entusiasta di diventarlo. Ci stiamo muovendo in un mondo nuovo e le nuove tecnologie sono al centro della nostra vita. Dopo aver incontrato molte persone all’interno dell’ecosistema DigitalBits, questa si è rivelata la community più adatta per me. Sono pronto per iniziare questo nuovo viaggio insieme”.”
L’azienda, che è anche main sponsor dell’AsRoma, ha risposto con un comunicato: “DigitalBits è onorata di dare il benvenuto a Francesco Totti come primo Global Brand Ambassador. Francesco è un’icona di fama mondiale con un profondo rispetto e apprezzamento per i marchi, i consumatori e la tecnologia. Francesco contribuirà a far progredire il marchio DigitalBits, promuovendo valori positivi, come fiducia, affidabilità e senso di appartenenza. Quegli stessi principi sono sempre stati la guida interiore per lui come atleta professionista per raggiungere l’eccellenza, e sicuramente andranno a beneficio delle generazioni presenti e future a venire”.

L’annuncio è stato seguito da una conferenza stampa, nella quale l’ex Dieci ha parlato anche della Roma:
“In questo caso la Roma non c’entra niente. Sicuramente quando si parla di Roma c’è sempre una grande emozione, da tifoso dico che non stiamo attraversando un grande momento ma se non sei della Roma non soffri. Siamo abituati a queste annate altalenanti ma sono sicuro che sia la società che il mister vogliono far tornare a sorridere noi tifosi, questa città merita palcoscenici più importanti. Diamo tempo, per tornare a vedere la Roma anche in campo internazionale e fare le nostre belle figure.
Un dialogo con la Roma? Se parliamo di futuro non so cosa mi riserverà, tramite Digitalbits forse avrò maggiori occasioni per parlare con la società, ma sono cose completamente diverse. Per quanto riguarda la Roma tutto potrà succedere. Se ho parlato con Friedkin? Si, l’ho salutato sabato allo stadio prima della partita, ma questo annuncio non è per un futuro nella Roma.
Cosa manca alla Roma? Per vincere servono i giocatori, un allenatore importante, una società che aiuta e ti fa sentire a casa. La cosa primaria è che servono i giocatori, è una necessità, non voglio disprezzare la squadra che abbiamo adesso, è una rosa con giocatori importanti. Non ci sono i campioni ma giocatori che possono fare bene in un contesto di squadra, i campioni da soli non riescono a vincere”.

Sul proprio futuro

“Come mi vedo tra 10 anni? Già sono diverso oggi, non so fra dieci anni, spero di fare cose che mi arrivino da dentro, di farle con voglia, determinazione, entusiasmo e istinto. Quello che mi riserva non lo so, ma ogni cosa la faccio con dedizione, rispetto e voglia come ho fatto 30 anni con la mia Roma, è stata la mia prima casa. Io posso dire ‘la mia Roma’ e ne vado orgoglioso”.

Sul ritorno allo stadio in occasione di Roma-Inter.
“Cosa ho provato sabato? Una sensazione diversa, dopo due anni che non andavo allo stadio a vedere la Roma mi ha fatto un effetto particolare. Ero stato a vedere Italia-Svizzera, ma è diverso. Quando c’è la Roma ti senti a casa. Sono sensazioni che le percepisci solo tu internamente e mi ha fatto un effetto grandissimo, ringrazio i tifosi per l’accoglienza che mi riservano ogni giorno, non solo allo stadio, e spero di tornarci il prima possibile”.

Sulla Nazionale italiana.
“Eravamo a festeggiare il campionato Europeo pochi mesi fa, è una squadra top. Ringraziamo Mancini e i ragazzi che ci hanno fatto risalire sul tetto d’Europa. Ora abbiamo questi spareggi, che non sempre sono stati favorevoli, e tutti noi italiani dobbiamo spingerli. Vedere un Mondiale senza Italia sarebbe un disastro per tutti, vogliamo che questa squadra ci porti sul tetto del Mondo ancora una volta”.

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