Serie A, allarme infortuni: la Roma tra le meno colpite

Secondo la celebre legge di Murphy, “se qualcosa può andare storto, lo farà”, scrive Alex Frosio sulla Gazzetta dello Sport. Il Milan è la squadra che paga di più in termini di partite saltate dai suoi giocatori con 76 gare e ha appena perso probabilmente per il resto della stagione Simon Kjaer. Il Napoli è invece in termini numeri quella che ha portato in infermeria più elementi ad aver saltato almeno quattro partite per problemi fisici, e il contingente è appena stato rimpolpato da Victor Osimhen, dagli uomini della sala macchine, Anguissa (adduttore sinistro) e Fabian Ruiz (ileopsas destro), e anche qui dal califfo della difesa, Koulibaly (bicipite femorale destro). Che siano le prime due in classifica le più martoriate dagli infortuni è abbastanza sorprendente. Ma pochi possono dirsi immuni. Il conto complessivo delle partite saltate dai giocatori di Serie A nelle quindici giornate di campionato arriva a quota 901. C’è dentro tutto, in questo conto: infortuni traumatici, stop muscolari, problemi di vario genere e pure positività al Covid.

Tutto rientra nei ritmi forsennati di una stagione senza respiro. La “voce” più frequente nei bollettini medici è quella muscolare. Lo stop più lungo, in questo senso, lo ha accusato l’Atalanta con lo strappo al bicipite femorale patito da Robin Gosens che tornerà a gennaio, dopo tre mesi e mezzo. In tutto sono 47 le partite saltate dagli indisponibili atalantini, quanti quelli della Juve. Dall’altra parte della città il Torino non sta meglio: 22 vittime di infortuni, per 61 partite saltate. Mourinho a Roma ha perso Pellegrini, ma è tra le meno colpite: per i giallorossi quattro giocatori infortunati finora e trentasei partite totali perse. Il dato più sorprendente? L’Inter. Qualche problemino qua e là, di Sensi e Sanchez soprattutto, ma appena 25 gare saltate dai suoi per problemi di natura fisica. Un’altro successo dei metodi di Simone Inzaghi.

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