Mourinho: «Sono tornato bambino»

Una notte indimenticabile anche per uno che di partite ne ha vissute mille. José Mourinho si gode la vittoria del cuore e la prima corsa sotto la Curva Sud: da ieri è definitivamente il condottiero dei romanisti, che hanno ricominciato a sognare dal giorno dell’annuncio del suo arrivo. «Oggi sono tornato bambino – racconta a fine gara il portoghese – non volevo una sconfitta, avevo paura di perdere questa partita. Poteva finire 6-6, potevano vincere loro 2-1, Rui Patricio ha parato tanto e noi abbiamo sbagliato gol a porta vuota».

Ma alla fine l’ha decisa Il Faraone, uno dei suoi cambi che ha dato la scossa. «Durante la settimana – prosegue Mourinho – sono stato bugiardo anche con me stesso a convincermi che non era una partita speciale. Invece la partita 1000 era speciale per me». Sulla corsa sotto la Curva: «Io in quel momento non avevo 58 anni, ma 10, 12 o al massimo 14, quando si inizia a sognare una carriera nel calcio. È stata un’esultanza fatta con lo spirito di un bambino».

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