Cura Mourinho: allenamenti più lunghi e giocatori rigenerati

La cura Mourinho comincia ad avere i suoi primi effetti. La Roma è partita fortissimo in queste prime uscite stagionali, vincendo tutte le partite ufficiali, sbarazzandosi dell’insidioso Trabzonzspor in Conference League, e battendo Fiorentina e Salernitana in campionato.

La squadra appare trasformata, specie in alcuni elementi. L’impatto di Mou nello spogliatoio è stato di quelli forti, scrive l’edizione odierna de Il Messaggero (U. Trani). Il portoghese si è imposto con la sua personalità e ha fatto centro con la sua semplicità.

Ha rigenerato buoni calciatori, da Veretout a Pellegrini, da Ibanez a Cristante, da Karsdorp a Perez. Gli ha spiegato la via più breve per arrivare ad aumentare le loro prestazioni. Soprattutto li ha messi nei loro ruoli, senza disorientarli con esperimenti che non hanno quasi mai successo.

Come se non bastasse, gli ha garantito una condizione fisica già accettabile. Merito di come l’allenatore fa lavorare la squadra, ma soprattutto di quanto: ogni seduta dura quanto una partita, 90 minuti e con la palla (per non annoiarsi e per migliorarsi), non più 60. E spesso anche doppio allenamento.

Partendo dalla condizione atletica è andato a curare l’aspetto mentale. Da questo punto di vista, caratterialmente la Roma è un’altra squadra: sicura di sé, concentrata, matura e tosta. E i primi risultati sono già sotto gli occhi di tutti.

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