Il prato dell’Olimpico è tabù: sei infortuni su 7 in casa
A vederlo dalla tribuna viene da chiedersi se è davvero il prato di uno stadio di serie A. Chi lo ha visto da ancora più vicino giura di aver paura a farsi male. Il campo dell’Olimpico, scrive Francesco Balzani, è da tempo sotto accusa. Di Mourinho, di Sarri e delle squadre avversarie che fanno visita tra cui (pubblicamente) anche i finlandesi dell’Helsinki. Tra zolle, vuoti d’erba e buche sul prato dell’Olimpico in alcuni giorni sembra siano passati sopra contemporaneamente gli All Blacks, Big Show e il Reggimento Corazzieri. E c’è un dato che ora preoccupa sul serio. Nella conta dei tanti infortunati in casa giallorossa, infatti, ben 6 su 7 hanno rimediato un problema fisico durante o dopo aver giocato all’Olimpico. Tolto quindi Wijnaldulm (che si è rotto la tibia in allenamento) tutti gli indisponibili di Mourinho hanno questo comun denominatore. A partire da El Shaarawy e Kumbulla che hanno rimediato due lesioni muscolari durante Roma-Monza. Con la Cremonese Zaniolo era caduto malamente sulla spalla anche se in questo caso il terreno dovrebbe c’entrare poco o nulla. Durante la partita con l’Helsinki è stato il turno di Karsdorp (lesione al menisco) e Dybala che ieri ha provato ma già avvertiva dolore al 90’ della sfida con i finlandesi. Ieri, amarum in fondo, è toccato a Lorenzo Pellegrini per il quale oggi sono previsti gli esami strumentali.
Casi? Coincidenze? Mourinho è stato più volte critico con il terreno di gioco (“Sembra di giocare sulle spiagge portoghesi“) e Sarri ci è andato giù duro una settimana fa: “Un campo indegno,”. I motivi di questo degrado sono facilmente spiegabili: il terreno dell’Olimpico è ancora troppo “giovane”, nel senso che dopo la vittoria della Conference League (e i relativi festeggiamenti dei tanti tifosi accorsi all’Olimpico), e la stagione estiva dei grandi concerti e di alcune manifestazioni, è stato necessario rifare da capo il terreno di gioco, rizollandolo per intero. Dopo pochi giorni però è iniziato il campionato, e pure le coppe. E quindi non c’è stato il tempo di far abituare il prato. Ora con la sosta di settembre si interverrà ancora sfruttando il periodo di riposo. Con la speranza alla ripresa di avere un prato degno della squadra di Mourinho.