Andreazzoli: “I numeri della ripresa indicano un predominio”

Aurelio Andreazzoli, allenatore dell’Empoli, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Dazn al termine della sconfitta contro la Roma

“Nel primo tempo ha chiesto ai ragazzi di non perdere la testa, nel secondo tempo l’avete ritrovata ma non è bastato. Sì più che dei primi 45 minuti parlerei dei 15 minuti dal 24′ al 37′. La partita era in un sostanziale equilibrio con la Roma che ci creava difficoltà e noi non eravamo i soliti. Avevamo avuto qualche situazione prima del gol subìto. Poi quel quarto d’ora ci ha messo in difficoltà, è calata anche l’autostima che abbiamo dovuto ritrovare alla fine del primo tempo. Ci eravamo proposti di tornare in campo e vincere il secondo: non lo abbiamo solo vinto ma stravinto. Con buona sorte e capacità di concretizzazione avremmo potuto fare un 4-0 anche noi. Ho ringraziato i ragazzi, mi aspettavo una reazione del genere. Siamo stati bravi. I numeri che ho in mano indicano un predominio ma nel calcio si fa con le realizzazioni”.

State subendo tanti gol? È un problema difensivo o del vostro gioco?
“Da calcio d’angolo puoi prendere gol da qualsiasi squadra. Il primo gol viene fuori da un tiraccio deviato da Abraham. Li metterei più tra le disgrazie che tra i problemi. In qualcosa ci abbiamo messo del nostro. Ma sono situazioni che possono accadere. L’importante è vedere una risposta come è stata, da persone serie e da gente che non abbandona la strada che l’ha portata fin qui. Una sconfitta può essere una crescita, magari per far capire che un interno piede è meglio di un colpo di tacco”.

In casa a volte l’uno contro uno esasperato e lo spazio agli avversari può diventare un problema?
“Mi è stata posta tante volte questa domanda. Non facciamo differenza di impostazione tra casa e fuori. È il nostro modo di essere. È vero che se analizziamo i giocatori mettiamo in campo 3 giocatori difensivi e il portiere e preferiamo giocatori portati alla costruzione. Si usa sempre l’esempio della coperta. Questo ci ha dato la possibilità di avere un’identità come nel secondo tempo contro una squadra non forte, ma di più, siamo riusciti a tenerla dentro la loro metà campo per 50′. Questo significa che può funzionare e ciò comporta rischi, ma i rischi sono stati molti anche per la Roma stasera”.

La crescita di Ricci dove può arrivare? Si aspetta uno scatto in avanti?
“Penso di sì, tante volte si deve dare una svegliatina ed essere più bravo di quello che è già. Ha doti importanti, non solo tecniche e fisiche, ma anche morali. Parliamo di giocatori giovani alla prima esperienza in un ruolo delicato e difficile, se già ne parlate in questa maniera significa che è a buon punto”.

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