Mourinho: “Roma ancora in costruzione, non è la stagione per pensare in grande”.

La Roma perde contro il Venezia 3-2 e saluta la zona Champions. José Mourinho ha commentato così il risultato a fine match:

MOURINHO A SKY

La produzione offensiva della Roma è stata notevole, è mancata cattiveria? Difficile da dire cattiveria, per me la storia della partita è il nostro gioco offensivo. Sono tante opportunità create, tante mezze opportunità, quando si arriva in posizione pericolosa e manca l’ultimo tocco. Abbiamo avuto una facilità di arrivare in ampiezza. Karsdorp è arrivato 20 volte lì, El Shaarawy uguali. Parte della storia della partita è il nostro gioco offensivo ed è difficile da capire come è possibile fare solo 2 gol. Il primo gol preso è una palla inattiva nei primi minuti, il terzo gol è un’interpretazione negativa di un possibile fuorigioco. Dopo la storia più piccola che diventa un momento importante che è il secondo gol del Venezia che mi devo proteggere, rimanere con le mie sensazioni e non esprimere quello che sta succedendo.

Si riferisce alle vicende arbitrali? Posso parlare anche di giocatori che dovevano prendere giallo per falli tattici. Posso anche dire che è vero che abbiamo avuto molte opportunità per il 3-1 la più evidente con El Shaarawy ma sul 2-1 il gioco è sotto controllo e quello che è successo… non voglio dire niente più. Preferisco dire che è un momento importante per la partita e basta.

Dopo 12 partite la Roma sta lottando per il 5°, 6° o 7° posto. Ha sbagliato la società pensando che la squadra sia da 4° posto o lei ha sbagliato a non dare equilibrio? Tu avrai la tua opinione io ho la mia. Io come allenatore devo mettere un po’ di ambizione e motivazione non solo ai giocatori ma a me stesso e dire che il quarto posto sarebbe un obiettivo. Non significa che siamo da quarto posto, vogliamo lottare per il quarto posto. Dico e continuo a dire fino all’ultima partita che il quarto posto è l’obiettivo. Per qualche ragione abbiamo finito 6° o 7° nelle due partite e lo sforzo della società secondo noi è stato un mercato più reattivo che obiettivo per il rinforzo. Non penso che questa rosa sia meglio dell’anno scorso. Abbiamo perso giocatori di esperienza e di rosa. oggi i due terzini che erano in panchina erano Reynolds e Tripi, uno di Primavera e l’altro che ha fatto 2 o 3 partite in Serie A. Bruno Peres sarebbe utile, Juan Jesus sarebbe utile. Il mercato è stato reattivo e io sono al lato del direttore. Il portiere è stata una scelta iniziale che ho chiesto io, un terzino è stato reattivo perché abbiamo perso Spinazzola. Tammy è stato reattivo per Dzeko e tutti gli altri giocatori sono dell’anno scorso. Non penso sia la stagione di attaccare obiettivi in classifica. Per me con tre anni di contratto questa stagione può essere importante per capire qualcosa che potevo non aver capito prima di arrivare. In questo momento capisco di più. In quanto a non riuscire a dare equilibrio: le squadre si costruiscono in base a un modello di gioco. Quando hai una rosa senza due giocatori con potenziali simili in ogni posizione diventi reattivo invece di essere costruttivo. Oggi al di là che abbiamo fatto una grande partita offensiva, abbiamo avuto difficoltà di costruzione. Karsdorp infortunato e con un cartellino giallo. Se Darmian è in difficoltà entra Dumfries, Kjaer entra Romagnoli. Mentre noi siamo una squadra che si deve costruire. Non voglio scappare dalle situazioni, la motivazione per noi sarà sempre fino al momento in cui sarà matematicamente possibile lottare per il quarto posto. Si deve mettere il target al di là del proprio potenziale. Gli episodi magari un giorno capirò perché ci sono cose che con gli anni le capisci.

MOURINHO A DAZN

Cosa è successo? La partita si può dividere tra dominio offensivo, abbiamo avuto tante opportunità che non abbiamo trasformato. Due gol sono pochi. Con più qualità si potevano segnare 5-6 gol. Il primo gol lo abbiamo preso su palla inattiva nonostante alleniamo la situazione. Sul terzo non si può rischiare il fuorigioco, si deve tagliare in diagonale per cercare di arrivare. Io devo mantenermi calmo sul secondo gol. Iniziamo la ripresa con l’obiettivo di segnare. Il secondo gol cambia la partita. Io sono qui per parlare, l’arbitro e il var no. Dobbiamo digerire la situazione e soffrire.

Cos’è che non le piace del rigore dato? Preferisco non parlarne. Le regole sono fatte per chi capisce poco di calcio, per chi non ha giocato o allenato. Loro sono i potenti, poi c’è l’interpretazione della regola. Alla fine della stagione il dubbio pesa. Quando gli episodi si accumulano settimana su settimana e paragoni le situazioni simili pensi che è meglio stare zitto. Mi sono chiesto il perché e ho risposto ma non posso parlare.

La squadra è stanca e sbaglia, oggi non ha reagito ai gol presi. Una volta che rientra in gara poi cala… Difficile essere d’accordo con te. Dopo il primo gol abbiamo reagito subito. Poi abbiamo preso il rigore, ma era fuorigioco. Prima di segnare abbiamo creato tanto e dominato. Abbiamo avuto reazione, controllo, dominio e “rigore”. Non penso che il primo gol preso cambia qualcosa perché è arrivato all’inizio. Il nostro obiettivo era chiaro. Non abbiamo difeso il 1-2. Karsdorp è arrivato 10 volte all’ultimo passaggio e abbiamo sbagliato molte occasioni davanti al portiere. Nella ripresa abbiamo cercato di chiuderla. Il 2-2 ha uno schiaffo doppio: uno per il gol e uno per come è arrivato. Il 3-2 ci ha scombussolato. Al livello di atteggiamento manca concentrazione e qualità tecnica, però c’è rispetto per noi stessi e per la società.

Questa Roma le sta piacendo? No, abbiamo problemi. Quando si costruisce la squadra si parte da un modello. La rosa è squilibrata e non ci sono cambi per le posizioni. Quando il campionato è nel vivo e perdi i giocatori, l’allenatore diventa di reazione e non di costruzione. Devi trovare soluzioni che la rosa non ha. Oggi Karsdorp era ammonito e in difficoltà fisica. Non stiamo parlando di Danilo e Cuadrado. La rosa è limitata, ma non è una critica alla società. Hanno lavorato in estate, hanno reagito a situazioni inaspettate. Non è la stagione per pensare in grande. Devo elevare l’ambizione della squadra, si devono sempre alzare la motivazione. Finché la matematica non condanna pensiamo al quarto posto.

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