Scamacca e Frattesi: da Trigoria all’Olimpico (ma da avversari)

Da almeno un anno Gianluca Scamacca viene associato ai grandi club d’Italia, a volte il Milan, più spesso la Juventus, che lo ha trattato in più sessioni di mercato, senza mai trovare l’accordo con il Sassuolo. Che nell’ultimo giorno dell’ultima sessione ha venduto – a prezzo di saldo – un attaccante da 50 gol in 111 partite di A come Ciccio Caputo per puntare sul centravanti di Fidene, passato per Trigoria, e andato via appena compiuti i 16 anni necessari per firmare per un club estero. Il suo vecchio amico Frattesi – si conoscono dai tempi della Lazio, dove giocavano entrambi, prima di approdare con tempi e modalità diverse al vivaio giallorosso – ha fatto una scelta diversa, preferendo accettare il primo contratto professionistico che la Roma gli aveva sottoposto: nell’estate del 2017 i due classe 1999 si ritrovarono per la terza volta (senza contare le nazionali giovanili), con il Sassuolo Primavera. Il centrocampista era stato ceduto dalla Roma: il Sassuolo voleva ripetere l’ottimo affare fatto con Lorenzo Pellegrini (comprato a 1,25 milioni e rivenduto a 10, senza contare la valutazione decisamente alta di Defrel, acquistato quella stessa estate, e poi tornato alla base: ci sarà anche lui tra gli ex domenica) e, dopo aver provato invano a chiedere Luca Pellegrini e Tumminello, acquistò Frattesi e Marchizza, una decina di milioni complessivi. Il secondo, su cui la Roma ha una cospicua percentuale sulla rivendita, è al quinto prestito di fila (Avellino e due anni di Crotone in B, Spezia ed Empoli in A), il primo ne ha fatti tre, dopo il primo campionato con la Primavera neroverde, e ora è tornato in Emilia per fare il titolare, sulla linea mediana.

Un regalo da Formello

La Roma – che lo aveva preso a zero, dopo che, con una scelta apparsa incomprensibile già allora, la Lazio lo aveva svincolato a 15 anni – aveva una clausola di riacquisto, che partiva da 10 milioni, e ogni estate saliva, ma non la ha mai voluta esercitare, neppure quando, nella seconda stagione in B, il ragazzo a vent’anni fece 5 gol, con i suoi perfetti inserimenti da centrocampo: sembrava pronto per la serie A, rimandò di un anno per giocare nell’ambizioso Monza, con cui i centri diventarono 8. Scamacca la Lazio lo vide andar via, e non la prese bene: era considerato, ma preferì la Roma, con cui nel 2014 vinse lo scudetto Giovanissimi, 1-0 con gol suo alla Juventus di Moise Kean. A settembre era sotto età negli Allievi, ma se ne andò a Natale, al Psv Eindhoven: faceva 16 anni il primo gennaio, firmò un bel contratto, venne allenato da un maestro del ruolo come Ruud van Nistelrooy, ma dopo due anni, nel gennaio del 2017, tornò in Italia. Guido Angelozzi lo portò al Sassuolo per neanche mezzo milione di euro, vinse subito il Viareggio (primo trionfo giovanile del club), poi iniziò una serie di prestiti, i primi senza fortuna – alla Cremonese in B, e poi di nuovo in Olanda, allo Zwolle – gli altri positivi, 9 gol in B con l’Ascoli, 8 in A col Genoa. Nel frattempo andava in nazionale: nel 2018, all’Europeo Under 19 perso in finale col Portogallo, era il centravanti titolare di una squadra che aveva come mezzali Zaniolo e Frattesi, l’unico che non è ancora arrivato alla corte di Mancini. Che sicuramente butterà un occhio alla partita di domenica sera all’Olimpico: ci saranno alcuni dei migliori giovani d’Italia, peccato non siano tutti nella stessa squadra.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *