Nela: “Il rendimento di alcuni giocatori non è quello che ci si aspettava”

Questa sera, nella cornice del Riverside di piazza Sempione, Sebastiano Nela, per tutti Sebino, ha presentato la sua prima autobiografia intitolata “Il vento in faccia e la tempesta nel cuore”. Un libro incentrato sulla vita privata e sulla carriera dell’ex laterale che in giallorosso ha conquistato uno Scudetto (1982-83) e tre Coppa Italia (83-84, 85-86, 90-91). Nela ha poi rilasciato alcune dichiarazioni a forzaroma.info a margine dell’evento.

Se dovesse chiudere gli occhi, il primo ricordo che ha di Roma? 
“Il primo ricordo, è probabilmente il primo ristorante dove ho mangiato il giorno della presentazione. Ero insieme a Chierico. Lui veniva dal Pisa, io dal Genoa. Mi ha portato in un posto sotto il Lungotevere che mise in menù per tanti anni un piatto senza pomodoro, perché io non lo mangio”.

Come si spiega l’involuzione di questa Roma? Senza Dybala la squadra fa molta fatica. 
“Dybala è il giocatore con capacità tecniche superiori e ha anche un ruolo in campo nel quale può incidere con assist e gol. Dobbiamo essere onesti e fare una valutazione della squadra e sugli obiettivi di inizio anno. Il rendimento di alcuni giocatori non è quello che ci si aspettava. Non può essere appagamento. Aver vinto la Conference League, deve essere uno stimolo. Non voglio pensare ad un appagamento anche perché non hanno fatto nulla praticamente, senza sminuire la competizione. Deve essere un punto di partenza per raggiungere obiettivi ancora più alti. Credo invece che sia un momento di scarsa forma di qualcuno. Ci si aspettava rendimento migliore da parte di 3 o 4 giocatori, cosa che non c’è stata. Aspettiamo la pausa che forse arriva nel momento giusto. La pausa aiuta chi è in difficoltà, chi sta bene invece non vuole mai fermarsi. Dobbiamo dare appuntamento a tutti al 4 gennaio”.

Si aspetta questa inversione di tendenza da gennaio? 
“Per quello che è stato l’inizio, mi aspetto una Roma che possa migliorare. La squadra può fare solo meglio. C’è da capire cosa faranno le altre, faranno meglio anche loro? Dobbiamo anche capire questo Mondiale, chi tornerà prima, chi dopo e le preparazioni fatte dai club”

Ai tifosi che cosa si sente di dire? 
“Ho avuto a che fare con loro per 11 anni e la musica non è cambiata anche grazie all’effetto Mourinho. I Friedkin anche stanno riscuotendo successo perché gli è stato riconosciuto il merito di aver fatto un grandissimo sforzo economico. Si vede anche dai pre match delle partite e dalla fidelizzazione che c’è verso i tifosi. La tifoseria ha sempre aiutato la squadra e l’ha contestata nei momenti più bassi, però nessuno può mettere in dubbio la passione che hanno i tifosi della Roma per la propria maglia. Questo è fuori discussione”.

Da uomo di spogliatoio, come vede la vicenda Mourinho-Karsdorp? 
“Possiamo dire quello che vogliamo ma nessuno conosce quello che è successo. Prendere le parti di uno o dell’altro, sarebbe sbagliato. Penso che le cose si possano ricomporre ma non so se c’è la volontà da una parte e dall’altra. Non conoscendo i motivi non posso però schierarmi. Dispiace perché sono situazioni che in una squadra di calcio non dovrebbero mai accadere, anche per gli altri componenti dello spogliatoio perché giocando a Roma da tanto tempo, sicuramente qualcuno sarà suo amico. Un giorno si sapranno i motivi del perché Mourinho lo ha allontanato e sarà un altro discorso. Voglio aggiungere però che se Mourinho ha fatto una cosa del genere, probabilmente è successo qualcosa di abbastanza grave. Per arrivare a questo deve essere successo qualcosa che ha infastidito l’allenatore e forse anche il gruppo stesso. Finché non lo sappiamo però è difficile esporsi”.

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