La dura legge del gol

C’è sempre una prima volta, scrive Francesco Balzani su Leggo. Per Spalletti quella di battere Mourinho avviene all’Olimpico in una sera di fine ottobre, con un po’ di fortuna e la sensazione di poter vincere da grande anche quelle sfide che non si giocano sul velluto.

Il suo Napoli vola da solo in testa grazie una perla di Osimhen a 10′ dalla fine su errore di uno Smalling che fino a quel momento era stato granitico. Fino all’80’ una Roma non bella aveva tenuto botta evidenziando una differenza tecnica attestata dalla classifica ma impedendo al Napoli di rendersi davvero pericoloso. Quel Napoli che ha segnato grappoli di gol in giro per l’Europa. Nel primo tempo la Roma è arrivata tre volte dalle parti di Meret ma sia Zaniolo che Abraham si sono ingolfati sul più bello.

Il Napoli ha visto togliersi un rigore dal Var dopo l’uscita di Patricio su Ndombele. Nella ripresa, invece, è stata la squadra di Spalletti (fischiatissimo) a offendere di più e a raccogliere il premio quando tutto sembrava portare all’ennesimo pareggio tra i due tecnici.

A fare la differenza anche la qualità dei cambi a disposizione: Politano ha servito l’assist vincente, Belotti è sembrato un fantasma.

Lo conferma anche Mourinho: “Sento un sentimento di ingiustizia. Un abbraccio ai miei perché hanno fatto il possibile. Chi faceva un gol vinceva e lo hanno fatto loro. Volevo vincere nello stesso modo in cui hanno vinto loro. Poi abbiamo avuto stanchezza in diversi giocatori. Avevo poche soluzioni in panchina. Davanti mi aspetto di più, in questo momento non abbiamo tanta qualità. Irrati? Non una grande gara”.

Finale convulso con il rosso al preparatore Rapetti . Prima del match ricordo commovente della Roma per Francesco Valdiserri, il 18enne investito sul marciapiede giovedì scorso. Applausi dell’Olimpico (tranne i tifosi del Napoli) e lacrime per la famiglia invitata dal club in tribuna.

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