L’Italia è tornata

Alla Puskas Arena, decide un tiro mancino di Raspadori: non sarà il sinistro del colonnello, ma è efficace alla stessa maniera. E così, scrive sulle pagine de Il Tempo, S. Pieretti, per la seconda volta in altrettante partecipazioni, l’Italia accede alla fase finale della Nations League. Con gli Azzurri ci saranno Croazia e Olanda, per conoscere la quarta formazione bisognerà attendere il confronto diretto tra Portogallo e Spagna: oggi ai lusitani basterebbe anche per il pareggio. Appuntamento in Olanda dal 14 al 18 giugno 2023, gli accoppiamenti per le semifinali verranno determinati da un sorteggio. Il successo ottenuto a Budapest contro l’Ungheria è il giusto premio per la squadra di Mancini, un ct che ha saputo mettersi in discussione e cambiare modulo quando erano venuti meno calciatori fondamentali. Il gioco dell’Italia è essenziale, efficace, propositivo soltanto quando serve: Bonucci e compagni si prendono anche il lusso di un calo di concentrazione con il rischio concreto di pagarloa caro prezzo. Il risultato è migliore della prestazione; Raspadori e Dimarco decidono la partita, ma Donnarumma mette la firma sulla vittoria con una prestazione d’autore:almeno quattro parate superlative, di cui una quando la propria squadra aveva in mano il minimo vantaggio. Quella di Budapest è un’Italia di lotta, ma non di governo; colpisce al momento giusto, combatte, dimostra di saper anche soffrire. Ma è una squadra che dopo il raddoppio molla gli ormeggi, rischiando di rimettere in partita gli avversari. In avvio l’Italia dirige le operazioni cercando repentini cambi di gioco per disorientare l’assetto difensivo avversario: l’Ungheria difende con ordine, pur soffrendo il pressing azzurro in fase di impostazione. La pressione costante dei centrocampisti induce frequentemente all’errore i giocatori ungheresi, ed è qui che nasce il vantaggio italiano: al 26’ Barella induce all’errore Nagy: il retro passaggio verso il proprio portiere è corto, Gnonto si inserisce, Raspadori si impossessa del pallone e con freddezza firma il vantaggio. La Nazionale vanifica la possibilità di raddoppiare con Di Lorenzo, continua a governare il gioco, ma rischia sui calci piazzati. Nell’intervallo il ct lascia negli spogliatoi Acerbi – ammonito – per inserire Bastoni. Di Lorenzo fallisce ancora il bersaglio, mentre dall’altra parte serve un triplice intervento di Donnarumma per salvare risultato e qualificazione. Sul rovesciamento di fronte, l’Italia raddoppia manovrando sullo stretto: l’azione si sviluppa a destra sull’asse Raspadori-Cristante, il romanista serve la palla sul secondo palo dove Dimarco insacca a porta vuota. L’entusiasmotoglie concentrazione agli Azzurri, ma Donnarumma disinnesca un colpo di testa ravvicinato di Styles con un intervento disarmante. L’ungherese ci riprova con una conclusione deviata da Bonucci,ma l’estremo difensore italiano compie un’altra parata spettacolare. L’Ungheria esce tra gli applausi, l’Italia si riscopre indomita. «Abbiamo fatto molto bene per settanta minuti, gli ultimi venti non mi sono piaciuti – sottolinea Mancini – questi ragazzi sono stati bravi: hanno dei valori, ma bisogna lavorarci»

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