Gli scarpini sono in un angolo della villa di Miami. Blaise Matuidi li ha lasciati lì da qualche mese. Il suo presente si chiama Origin, il fondo che ha contribuito a creare e in cui ha coinvolto anche l’amico Dybala.“La cosa bella è che in questo progetto noi calciatori siamo protagonisti come fossimo in una squadra. Così chiamo Paulo e decidiamo senza intermediari”, racconta in un’intervista a Marco Guidi per ‘La Gazzetta dello Sport’ il francese che ha poi parlato dell’argentino e di Juve-Roma.
A proposito di decisioni, Dybala ci ha messo parecchio a prendere la sua quest’estate… “Sincero? Non me l’aspettavo andasse alla Roma. Credo che alla fine sia Paulo che la Juventus avessero voglia di qualcosa di diverso, ma il passato resta”.
E nel presente è già Juve-Roma: non le farà effetto vederlo da avversario allo Stadium? “Certo, è stato fondamentale, meraviglioso in bianconero. A Torino sentiranno la sua mancanza anche fuori dal campo”.
Ci perde più Dybala senza la Juventus o la Juventus senza Dybala? “Io prendo sempre le difese di Paulo: ci rimette di più la Juve”.
Il mercato ha portato, oltre a Pogba, pure Di Maria. E chissà, Paredes… “L’acquisto di Angel, con cui ho giocato al Psg, mi ha dimostrato per l’ennesima volta che la Juve è sempre la Juve. Di Maria è speciale. Con Paredes non ho mai giocato, ma può essere un innesto di qualità”.
Allegri è al centro di critiche in Italia, soprattutto per il gioco. “Stiamo parlando dello stesso allenatore che ha vinto di tutto in Italia e fatto due finali di Champions? Vogliamo davvero discuterlo? È una garanzia. La Juve sta inaugurando un nuovo ciclo e può servire tempo”.