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Roma, anima e idee

Il calcio di adesso è ancora scomposto. Manca la velocità, l’agonismo vero, la necessità del risultato, comanda il bisogno di farsi meno male possibile. E’ un calcio provvisorio, scrive Mario Sconcerti sul Corriere della Sera, che da buon mestierante propaganda sé stesso con amicizia reciproca, ma dal lato tecnico non è ancora affidabile.

Detto questo qualcosa si può aggiungere, se si esce fuori dalle religioni. Per esempio la Roma sta raccontando una fase piuttosto concreta.

Si sta rinforzando a costo zero. Non ha pagato Dybala né Matic, non pagherà Wijnaldum e Belotti, ma si scoprirà‘ molto più squadra della stagione scorsa. E un’accelerazione imposta dal bisogno di Mourinho di confermare sé stesso. Si è accelerato il programma accorciando di un anno l’obiettivo con l’invenzione di un mercato ricco ma sostenibile. Con questa abbondanza, è un modo nuova, direi molto moderno, di affrontare la costruzione.

La Roma va sull’usato sicuro, con qualche punta di grande forza emotiva. E’ evidente la fretta, che è poi quella che piace alla gente. Oggi la Roma è sotto la dittatura spirituale di Mourinho a cui i Friedkin hanno aggiunto il loro silenzio pragmatico e sufficientemente dorato. Oggi 18 Roma obbedisce a questo enorme investimento popolare e diventa qualcosa che non sapeva di poter essere. Vedremo cosa, ma è stato fatto tanto ai costi più essenziali

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