Mourinho-Roma, il patto per la vittoria

Il patto è viscerale, emotivo, travolgente. E spazza via ogni dibattito sul futuro immediato: José Mourinho ragiona del domani, o meglio ne scrive sui social, confermando l’amore per la Roma dei romanisti, che ha già sollevato sul tetto scoperto di un autobus da parata. E che conta di migliorare ancora nella prossima stagione, se supportato da adeguati investimenti. E’ un accordo scritto nel contratto, che scade nel 2024, ma soprattutto bagnato dalle lacrime che Mourinho ha versato a Tirana, commosso dalla gioia che la vittoria aveva trasmesso alla tifoseria, in attesa da 14 anni di una notte così bella, scrive il Corriere dello Sport.

Friedkin, da parte loro e per quanto potranno, ne asseconderanno l’ambizione, la voglia feroce di strutturare un progetto che possa arricchire la storia. Il presidente Dan sabato era a Parigi per assistere alla finale di Champions e ha incassato i complimenti di tanti colleghi, alcuni dei quali lo affiancano nel lavoro di dirigente dell’Eca, l’associazione europea dei club. Ieri invece ha potuto completare la settimana perfetta con il cinema: perché il film prodotto dalla famiglia, Triangle of Sadness, un triangolo di tristezza che di questi giorni può esistere solo nella fantasia di chi lo ha scritto, ha vinto la Palma d’oro al Festival. Difficile, onestamente, chiedere di più. E tra una chiacchiera sullo stadio e il rastrellamento delle azioni che condurrà presto la Roma fuori dalla Borsa, i Friedkin preparano i prossimi investimenti sulla squadra, che verranno quasi in toto ispirati da Mourinho.

Lui, che ha celebrato con i rallegramenti il “suo” Madrid campione d’Europa, ha vissuto dalle spiagge di Setubal l’emozione di condividere con Carlo Ancelotti lo smantellamento di un’etichetta stupida e fallace: se questi due sono gli allenatori bolliti d’Europa, pensate come dovrebbero essere giudicati i tanti «Einstein» (copyright Mou) che hanno chiuso la stagione, un’altra stagione, senza vincere nulla. La Roma di Mourinho ha vinto la Conference, non la Champions. Ma sarebbe stato impossibile ottenere di meglio dall’Europa: non si può conquistare una coppa alla quale non si è iscritti.

E se è impossibile immaginare che la Roma in tempi brevi riesca a vincere anche la Champions, l’obiettivo dichiarato per il campionato 2022/23 è almeno tornare a frequentarla. Grazie ai risultati di quest’anno, Mourinho ha due strade per raggiungerla. La prima, chissà se più agevole, è il piazzamento tra le prime quattro della Serie A. La seconda, come ha ricordato ieri commentando un post di Abraham, è vincere l’Europa League, torneo stressante quanto domabile, considerando che pochi giorni fa ha reso felice l’Eintracht.

La Roma, tra l’altro, partirà come testa di serie numero 2 della competizione, grazie al decimo posto nel ranking Uefa: al nastro dei partenti, in attesa delle retrocesse dalla Champions che entrano in gioco a febbraio, solo il Manchester United ha un coefficiente migliore. Un motivo in più per onorare l’Europa, che nelle ultime cinque stagioni è spesso stata foriera di soddisfazioni.

Non sarà facile riportare 100.000 tifosi al Circo Massimo tra un anno. Ma l’obiettivo di Mourinho, che presto sarà accompagnato da un grande personaggio come Francesco Totti, è alimentare l’entusiasmo dei tifosi attraverso un altro sogno: con un mercato di livello e lo stadio Olimpico sempre pieno – gli abbonamenti stanno già andando a gonfie vele – la famiglia della Roma può puntare dritto verso nuove sfide. Con la pazienza e il know-how i risultati arriveranno.

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