Giovedì di coppa a due facce. Il peso di vincere e stancarsi

Archiviata per il momento la Champions, le attenzioni si spostano sulle altre due Coppe: meno prestigiose, ma addirittura più faticose, scrive Alessandro Vocalelli su La Gazzetta dello Sport. Perché giocare di giovedì è sicuramente stressante in vista degli impegni di campionato. Contro squadre, Verona, Salernitana e Venezia che magari non hanno i grandi giocatori di Napoli, Lazio e Roma, ma avranno un vantaggio innegabile: poter preparare gli impegni domenicali in piena tranquillità. Al contrario di Spalletti, Sarri e Mourinho che non potranno neanche attingere a piene mani tra le riserve perché – verrebbe da dire colpevolmente – si sono complicati la vita e il cammino.  Una rivincita insegue la Roma, che come le altre metterà in campo tutti i titolari disponibili. Mourinho, si sa, non ha preso bene il 6-1 dell’andata e chiede di cancellare quella macchia. Lo fa con l’aiuto di almeno 40.000 romanisti che, in un giovedì lavorativo e con un tempo che non promette nulla di buono, saranno all’Olimpico. Ecco, di questo bisognerebbe ricordarsi sempre: che il pubblico rappresenta davvero il dodicesimo. E allora andrebbe trattato con la stessa attenzione in ogni occasione. Evitando – e il discorso non riguarda la Roma, ma tutto il calcio italiano – di dimenticarsi in fretta quanto siano importanti i tifosi. Costretti spesso – in gare di maggior richiamo – a pagare una fortuna un posto in tribuna o in curva. E anche questo non è affatto normale.

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