Shakhtar, da Mkhitaryan a Totti: gli incroci del destino

Di Lorenzo Latini

Nono solo Fonseca: la doppia sfida con gli ucraini sarà un tuffo nel passato anche per Henrikh Mkhitaryan, che a Donetsk si è consacrato nel calcio dei grandi. Tre anni, dal 2010 al 2013, in cui, sotto la guida di Mircea Lucescu, l’armeno divenne l’autentico faro della squadra giocando da trequartista centrale o (in alcune occasioni) da centrocampista puro nel 4-2-3-1. In totale, 106 presenze e 44 gol, condite dalla vittoria di tre campionati, altrettante Coppe nazionali e una Supercoppa ucraina. Alla prima stagione, Micki e compagni raggiunsero anche i quarti di finale di Champions, eliminando proprio la Roma agli ottavi. Le ottime prestazioni valsero al fantasista le attenzioni di molti top club europei e alla fine, nell’estate del 2013, a spuntarla fu il Borussia Dortmund. Da lì in avanti, Henrikh non si è più fermato.

La fine dell’incubo

Il già citato doppio confronto del 2010-2011 non è un ricordo felice per i tifosi romanisti: all’Olimpico lo Shakhtar vince 3-2, complice un black-out totale della Roma di Ranieri nella fase finale del primo tempo. Al ritorno, sulla nostra panchina siede Vincenzo Montella, che ha sostituito il tecnico testaccino, ma le cose non vanno meglio: prima Borriello sbaglia un rigore, poi Mezes viene espulso prima dell’intervallo; gli ucraini passano 3-0 con doppietta di Willian e gol di Eduardo.
Più felice il primo precedente con gli arancio-neri: è la gara inaugurale della fase a gironi di Champions del 2006-07 e, dopo un primo tempo senza gol, la banda Spalletti nella ripresa dilaga. Apre Taddei, poi Totti con una botta all’incrocio dei pali segna il suo primo gol su azione dopo l’infortunio alla caviglia, e lo fa proprio con quel piede sinistro dove si era fatto male; De Rossi cala il tris, Pizarro il poker che chiude i giochi. Al ritorno i giallorossi perdono 1-0 a Donetsk, ma riescono comunque a passare il turno, regalandosi una notte da leggenda in quel di Lione.

Il lampo di Dzeko

Ritroviamo lo Shakhtar negli ottavi di Champions anche nel 2017-18: dopo il ko per 2-1 in Ucraina (con salvataggio sulla linea di stinco di Bruno Peres a limitare il passivo), la Roma di Di Francesco il 13 marzo riesce ad avere la meglio sulla squadra allenata proprio da Paulo Fonseca. Decide un gol a inizio secondo tempo di Edin Dzeko, che raccoglie una bella imbucata in verticale di Strootman e batte Pyatov in uscita. Qualificazione ai quarti centrata, poi arriva l’impresa col Barça: la speranza è che si possano rivivere notti del egenre anche quest’anno.

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