Home Rubriche Vecchia Roma Pelè: “Il più grande giocatore italiano è Totti. Avrei potuto giocare al Milan”.
Vecchia Roma - 26/05/2016

Pelè: “Il più grande giocatore italiano è Totti. Avrei potuto giocare al Milan”.

O’Rey incorona Francesco Totti come miglior calciatore italiano, in più ammette: “Avrei potuto giocare al Milan”

O’Rey, il più grande calciatore di sempre incorona il più grande giocatore italiano. Edson Arantes do Nascimento, più conosciuto come Pelè, ha ammesso che Francesco Totti è ciò che è il brasiliano per il suo popolo: il numero uno. Nell’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, il tre volte campione del mondo con la Seleçao ha dichiarato: “Totti è il Pelè italiano”.

“E’ molto bravo, credo che adesso sia il più conosciuto nel mondo – prosegue O’Rey -. E’ giusto paragonare la sua icona alla mia”. Prima di Totti, però, l’Italia ha avuto altri grandi giocatori: gente del calibro di Paolo Maldini e Valentino Mazzola“Ai miei tempi di Mazzola ce n’erano due, perché per tutti noi, in Brasile, Altafini era ‘Mazola’. Maldini è stato un grande”.

Dalla storia all’attualità, sabato c’è il derby in finale Champions League tra Real Madrid e Atletico a San Siro, il pronostico, per Pelè, è complicato: “Sono due squadre molto forti, è difficile dire chi vincerà. Il calcio è una cassa di sorprese. Preferisco il Real e il suo gioco più aperto, meno difensivo e più artistico”.

“Il calcio è poesia, fantasia. Non è vero che lo 0-0 è il risultato perfetto. Giocare bene è importante, io preferisco sempre un pareggio per 3-3 o 5-5 che un pari per 0-0”. Nonostante in finale ci siano le due compagini madrilene, se Pelè fosse un calciatore odierno preferirebbe giocare nel Barcellona.

“Per quanto possa essere bravo, un calciatore ha sempre bisogno di essere appoggiato dai compagni. Il Barça è la squadra che mi piace di più e se potessi tornare in campo, mi troverei bene a giocare con loro”. Proprio dalla Spagna, ai tempi in cui giocava, gli arrivarono delle proposte di mercato. “Avrei potuto giocare anche nel Milan”, ammette O’Rey.

Pelè ha voluto terminare la sua intervista parlando della vittoria più importante, del gol più difficile da segnare e di quello più bello: ” Il 4-1 contro l’Italia nella finale dell’Azteca in Messico fu una gioia. Il mio millesimo gol, nel 1969, fu su calcio di rigore, ma non capivo niente, mi tremavano le gambe, eppure ho trasformato il penalty. E’ stato il più difficile”.

“Nel 1959, – conclude Pelè – allo stadio di “Rua Javari” a San Paolo ho siglato la rete più bella. Col Santos affrontavamo la Juventus, lo stesso nome che ha la vostra Juve di Torino, sì. Io feci quattro “sombreri”, tre a tre difensori e uno al portiere”. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Check Also

Gli indimenticabili numeri 10 della Roma

Quando si parla di numero 10 della Roma non si può che pensare al capitano, al “pupon…